Linea Light Group sfiora i 100 milioni di euro di fatturato nel 2021, mettendo a segno una crescita del 13% sull’anno precedente, tornando così alla congiuntura pre-crisi pandemica.
L’azienda trevigiana è risultata in crescita costante nel Middle East, tra i mercati principali per l’azienda, ma soprattutto nel Far East, che ha visto nel 2021 la realizzazione di importanti progetti nella capitale cinese, tra cui il ponte Xinshougan in prossimità del lago Yongding Lianshi e il progetto illuminotecnico del Beijing Tongzhou Hejing Center, moderno distretto industriale. “Il margine di espansione in questo mercato – spiega l’azienda in una nota – è ancora molto ampio ed è uno dei principali obiettivi dichiarati per il 2022”. Anche la presenza negli Stati Uniti è in ascesa, grazie alla controllata InterLux, che garantisce al Gruppo un legame diretto col mercato statunitense, anch’esso fra i target chiave per il nuovo anno.
Il 2021 è stato un anno positivo anche in Europa, dove Linea Light Group ha rafforzato la propria presenza, in particolare sul mercato nazionale. “Un segno di buon auspicio non solo per il nostro Gruppo, che risulta così in linea con i dati di andamento del Pil, ma per tutto il Paese, che manifesta i tanto attesi segni di ripresa”, afferma Monica Del Ben, CFO del Gruppo, che aggiunge: “L’anno appena concluso ha segnato una forte ripresa per Linea Light Group, che è riuscita ad eguagliare i risultati ottenuti nel 2019, confermando il successo del posizionamento globale del brand e l’ulteriore spinta verso l’internazionalizzazione: il mercato estero rappresenta per il Gruppo infatti il 70% del fatturato, sviluppato grazie ad una presenza capillare di strutture societarie nel mondo; mentre dall’Italia proviene il restante 30% delle vendite, con variazioni positive riscontrate anche nel mercato interno”.
Guardando all’attualità, i mercati russo e ucraino per l’azienda rappresentano circa il 3% del fatturato globale. “Il dramma umano è ovviamente la nostra prima preoccupazione, avendo alcune persone dell’azienda direttamente coinvolte in entrambi i Paesi – commenta Gianluca Salciccia, responsabile commerciale del Gruppo -. Al quale ovviamente segue la preoccupazione per il piano di sviluppo, avevamo infatti pianificato un’ulteriore crescita nell’area per il triennio futuro. La guerra in corso e le conseguenti sanzioni approvate di fatto vanno a congelare questo fatturato in attesa di comprendere cosa effettivamente sarà permesso fare. Stiamo monitorando con estrema attenzione anche le influenze che ci potranno essere sui paesi limitrofi, consapevoli che un’ulteriore escalation della guerra porterebbe a ripercussioni globali“.
Lo scorso anno ha visto, infine, la piena messa a regime del nuovo sito produttivo di Vazzola, certificato ISO 14001 per i sistemi di gestione ambientale. Snodo operativo, con una superficie complessiva di 24mila metri quadrati e un sistema automatizzato con 10 robot plug-and-play, che rappresenta il principale investimento (11 milioni di euro) in termini infrastrutturali degli ultimi anni e ha consentito un incremento di oltre il doppio della capacità di stoccaggio e un conseguente aumento della produzione.