In occasione di COP 26, la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha ricordato la necessità per il settore edilizio di svilupparsi in un’ottica di sostenibilità, diventando strumento di stoccaggio di Co2, anziché fonte di emissione, ma l’esclusione del legno strutturale per le costruzioni dal fondo di compensazione, di 100 milioni di euro, per il caro materie prime ha provocato dure reazioni dalle associazioni del settore.
“Apprendiamo con grande disappunto – hanno commentato il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin e il presidente di Assolegno Angelo Luigi Marchetti – che il ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili ha pubblicato il decreto sul fondo di compensazione per il caro materiali nei bandi pubblici e ha deciso di escludere il legno strutturale, i cui aumenti nel 2021 hanno toccato quota 250% e che rappresenta l’elemento principe per l’edilizia sostenibile che assorbe anidride carbonica anziché produrla. Chiediamo pertanto al ministero un incontro urgente per trovare una soluzione ed evitare così che aziende, lavoratori e cantieri siano a rischio chiusura, e al contempo sia penalizzato il settore della bioedilizia, strategico per la transizione ecologica”.
Le associazioni riscontrano poca coerenza tra le affermazioni di un Governo “che fa della transizione ecologica la propria bandiera” e l’esclusione dalla lista proprio del materiale sostenibile per eccellenza. “Purtroppo i fatti ci costringono a dire che hanno tirato dritto e si sono dimenticati del loro Dna ammainando la bandiera della sostenibilità. Ignorate anche – prosegue FederlegnoArredo – tante altre voci che si sono sollevate in questi giorni nella medesima direzione, a partire da Uncem e dall’Istituto di Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche che ha rimarcato l’esigenza di modifiche sostanziali a quanto proposto, dati scientifici alla mano”.
Il decreto stabilisce che il fondo sarà ripartito tra tre categorie: piccole, medie e grandi imprese. Ai ristori per le piccole imprese saranno destinati 34 milioni di euro, alle medie imprese saranno assegnati 33 milioni di euro e alle grandi imprese andranno 33 milioni di euro.