Entrata ormai nel vivo, la design week milanese sta riscontrando una grande affluenza sia nei padiglioni fieristici di Rho per il Salone del Mobile 2022 sia nei distretti del Fuorisalone. Tra i più interessanti si conferma il Superstudio con il suo Superdesign Show capace di raccogliere installazioni d’impatto così come di sollecitare introspettive riflessioni.
A raccontare a Pambianco Design le prime sensazioni, a metà settimana, è Gisella Borioli padrona di casa nonché direttrice dell’evento che si dichiara “euforica”: “Non sono facile agli entusiasmi – esordisce – ma poiché usciamo da un periodo di totale incertezza, devo dire che il risultato è veramente incredibile. Non solo per l’afflusso di persone, che per noi al momento sono solo professionisti poiché apriremo al pubblico nel weekend, ma perché si stanno rivelando molto curiose, interessate e ci stanno dando riscontri davvero soddisfacenti”.
La soddisfazione per Borioli deriva appunto, dall’aver centrato l’obiettivo, dopo tanto impegno e ricerca per presentare un fuorisalone variegato e multiculturale. Tra i fiori all’occhiello di questa edizione, la collaborazione con due realtà ucraine che, a causa dell’esplosione del conflitto, hanno rischiato di veder sfumare la loro partecipazione alla manifestazione. “Da sempre abbiamo un canale di partnership attivo con i Paesi dell’Est – afferma Borioli – Quest’anno siamo orgogliosi di avere con noi i due brand ucraini Noom e Wuu con la loro proposta di arredi molto freschi e contemporanei che ci fanno capire quanto il loro stile e la loro mentalità sia appieno occidentale”.
Percorrendo gli spazi del Superdesign Show, prosegue Borioli, “si percepisce intensamente il desiderio di visitatori ed espositori di tornare in presenza, ad incontrarsi, a parlarsi direttamente. Tutti mi esprimono quanto sia bello ritrovare i rapporti ed è interessante notare come, ad esempio, nei due hub ‘Case, Cozy, Così’ e ‘Donne & Design’ gli espositori, che non si conoscevano prima, stiano intessendo sinergie e scambi culturali senza percepirsi come ‘competitor’, e questo rende il senso della correttezza dell’approccio”.
Milano, secondo Borioli, riaffermerà la sua centralità come punto di riferimento e laboratorio del mondo del design ma, è il suo monito, “non bisogna mai dare nulla per scontato, né abbassare la guardia perché ci sono altri Paesi nel mondo in grado di acquisire un ruolo rilevante nel settore. Bisogna continuare a lavorare con impegno, a fare ricerca e investire sulla sperimentazione”.
“A chi mi chiede se tornerà tutto come prima, rispondo che secondo me tornerà ‘diverso’, se non addirittura migliore – conclude Borioli con uno slancio di positività verso il futuro -. Bisogna riconquistare tutto ma c’è la capacità e la volontà per farlo”.