Investire in sostenibilità è il focus strategico di Florim, tra le principali aziende italiane del settore ceramico, che ha attraversato l’anno pandemico mettendo a segno un fatturato di 380 milioni di euro (dei quali il 20% in Italia) e, con i primi 6 mesi 2021 in crescita punta a chiudere l’anno a 440 milioni (+10% sul 2019 quando aveva superato i 400 milioni).
A dicembre 2020 l’azienda ha ottenuto la certificazione B Corp per le proprie performance ambientali e sociali. Una responsabilità etica che attraversa tutti i processi aziendali e ha portato l’azienda a redigere il bilancio di sostenibilità.
Gli investimenti intrapresi da Florim negli ultimi anni confermano una strategia basata su innovazione e sostenibilità. “Tra i più recenti – afferma Claudio Lucchese, presidente di Florim in occasione del 7° Pambianco – Interni Design Summit – la realizzazione di due nuovi stabilimenti, esempi di industria 4.0, a Mordano e Fiorano, quest’ultimo ‘make-to-order’ dove produciamo semilavorato, lo stocchiamo e, a seconda dell’ordine, lo lavoriamo“.
Sul fronte retail, Florim ha continuato a investire in nuove aperture, dopo Milano, Mosca, New York, Singapore, Francoforte, Londra e Abu Dhabi il brand è pronto a sbarcare a Los Angeles, Madrid e Parigi. “Per avvicinarci ai grandi studi di progettazione e architettura, i grandi decisori”.
In futuro l’azienda, che con l’avvento negli ultimi dieci anni delle grandi lastre e delle macchine digitali di decorazione ha nuovi spazi di manovra nell’arredamento (top da bagno, top da cucina, pareti ventilate, lavelli su misura), intende crescere per linee interne, oggi ha sei marchi in portafoglio, mentre non pensa ad acquisizioni né alla Borsa: “Non abbiamo esigenze finanziarie né familiari”, conclude.