L’azienda vicentina di arredamento Zordan ha chiuso il 2016 con un volume d’affari di quasi 16 milioni di euro, con un Ebitda di 2,2 milioni di euro, un risultato netto di 1 milione di euro e una posizione finanziaria netta di 2,7 milioni di euro. I dati sono in crescita del 4,4% rispetto all’anno precedente considerando il bilancio consolidato, dell’8,4% considerando quello aggregato.
I motivi che hanno portato l’azienda a svilupparsi fino a raggiungere questi risultati sono raccontati dallo storytelling specialist Andrea Bettini nel libro “La giusta dimensione – Storia di un’impresa che ha saputo evolvere senza perdere di vista valori e persone”, con prefazione di Stefano Zamagni e postfazione di Paolo Gubitta, edita da FrancoAngeli all’interno della collana Romanzi d’impresa.
E’ una vera e propria metamorfosi quella di cui è stata protagonista l’azienda vicentina Zordan che, da piccolo laboratorio di falegnameria, si è evoluta negli anni sino a diventare uno dei principali player nella produzione di arredamento per i negozi monomarca dei più qualificati brand del lusso (tra cui Bulgari, Ferragamo e Van Cleef&Arpels).
Con oltre 50 anni di know how alle spalle, la Zordan deve il suo successo all’impostazione di un efficace modello di business – il cui leitmotiv di fondo è il rigoroso e costante controllo di gestione – fondato su alcuni imprescindibili cardini: non solo la filiera produttiva che coinvolge un’articolata rete di maestri artigiani con la quale l’azienda condivide standard e competenze, ma anche la tensione alla qualità, l’estrema attenzione alla sostenibilità (ambientale e sociale), la profonda cura delle relazioni umane e infine l’impegno formativo continuo. In sostanza, si tratta di un modello di business basato sullo humanistic management e perciò in grado di mantenere l’uomo al centro, favorendo lo sviluppo della comunità locale attraverso l’educazione e la bellezza.
La Zordan ha negli anni gestito anche il passaggio generazionale, superando la dimensione familiare a adottando uno strumento giuridico di tipo anglosassone – il Trust – per impedire che la solidarietà di sangue avesse la meglio su meritocrazia e competenza. Risultato di una nuova stagione dell’imprenditorialità caratterizzata dal rifiuto di un modello fondato sullo sfruttamento (della natura e dell’uomo) e dallo sforzo di dare un senso più elevato all’attività di impresa, la Zordan è stata inoltre una delle prime aziende in Italia (la prima in assoluta nel suo settore) a diventare B Corp TM – impresa for profit che si prefigge volontariamente scopi di carattere sociale, sostenibilità e trasparenza – trasformandosi in Società Benefit.