Dell’assestamento del design post euforia Covid se ne è già parlato ampiamente ed è un trend che ormai tutte le aziende del settore hanno in qualche modo metabolizzato, sia sul lato economico, sia sul fronte industriale, puntando sulle nuove sfide di progettazione e sulle innovazioni a tutto campo. È chiaro che un andamento di questo genere ha avuto ripercussioni anche sul fronte delle geografie dei mercati di riferimento ed è proprio l’estero il terreno su cui impostare la ripartenza.
Di fronte ad un mercato cinese che, al momento, non offre garanzie di crescita – basta vedere quel che sta accadendo al mondo del lusso – si torna alle certezze, che altro non sono che l’area americana. I numeri, c’è da sottolineare, non evidenziano ancora un recupero del bacino a stelle e strisce. Nel 2023 l’export verso gli Stati Uniti è, infatti, sceso del 13% a 1,7 miliardi di euro. Il calo è significativo, ma il Paese resta un partner solido per l’industria italiana dell’arredamento e un’area dai fondamentali economici solidi, tant’è vero che diversi nomi stanno accelerando gli investimenti in questo territorio con una serie di aperture di showroom nelle principali città americane.
La novità qui può essere rappresentata dal fatto che, in aggiunta agli HNWI, il bacino su cui puntare possa essere anche quello della middle class, quella fascia che in Italia è stata schiacciata tra le tenaglie dell’inflazione e che ha quindi ridotto drasticamente i consumi. Nel mercato americano, con i dati sull’occupazione in continua crescita e un’economia sempre forte e resiliente (molto più di quella europea), invece la fascia media si può dimostrare un target fondamentale per allargare la presenza dei nostri brand sul mercato. Una classe che progressivamente si sta dimostrando attratta dal design
italiano anche in funzione di un discorso di acquisto legato allo status symbol e, sia per la generazione dei Boomer che per quella della Gen Z, si parla di investimenti anche a sei cifre per ristrutturare e arredare bagni e cucine.
Ecco perché non bisogna lasciarsi scappare l’opportunità di una ripartenza grazie anche a questo mercato. L’ ‘hic et nunc’ è fondamentale per farsi trovare pronti a presidiare un mercato che ha sempre apprezzato il made in Italy. C’è, quindi, da seguire l’esempio di chi si sta strutturando, investendo in spazi fisici e manager in loco, per conquistare realmente e stabilmente questo bacino.