Il risparmio idrico è al centro delle priorità del segmento arredobagno dopo l’approvazione della direttiva UE nota come “Case Green”. “La direttiva – ha spiegato Elia Vismara, presidente di Assobagno (una delle undici associazioni di FederlegnoArredo) – ci offre uno schema di riferimento per orientare le imprese e i consumatori verso pratiche più sostenibili e responsabili. Come associazione il nostro impegno è rivolto a stimolare la cultura del risparmio idrico domestico, ed è per noi fondamentale in questa fase coinvolgere tutti gli attori del settore, fare rete e garantire una transizione efficace”.
La nuova direttiva sulla prestazione energetica degli edifici è stata recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore tra una ventina di giorni. Secondo questa direttiva, a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero, mentre per gli edifici pubblici lo standard si applicherà dal 2028. Almeno il 16% degli edifici pubblici con le peggiori prestazioni andrà ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Per le case esistenti si applicherà un obiettivo di riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035.
In base agli obiettivi della direttiva il patrimonio edilizio dovrebbe diventare neutrale alle emissioni entro il 2050 ed è quindi importante prevedere interventi integrati a livello progettuale e definire misure fiscali che favoriscano il processo di riqualificazione che vede coinvolti, stando ai dati diffusi da Ance, 12,2 milioni di edifici residenziali, di cui oltre 9 milioni rientrano nelle classi più energivore (E, F, G). Oltre il 70% degli edifici italiani ha più di 45 anni, ovvero è stato realizzato prima del 1976.
“L‘attenzione sull’ambiente bagno – prosegue Vismara – è cruciale, poiché rappresenta un punto chiave all’interno delle abitazioni, dove anche piccoli accorgimenti possono fare una grande differenza in termini di funzionalità e risparmio. Si tratta di uno degli ambienti domestici che registra i maggiori consumi, ma grazie all’innovazione dei prodotti è possibile ottimizzare l’uso quotidiano. Diventeranno cruciali ristrutturazioni che includano l’installazione di apparecchiature più efficienti come rubinetti a basso flusso, docce a risparmio idrico e sistemi di riscaldamento dell’acqua più prestanti. E da questo punto di vista l’attenzione delle aziende italiane nel rendere sempre più sostenibili i prodotti può diventare un fattore di competitività rilevante”.
Da qui anche la decisione di Assobagno di siglare un accordo con l’Unified Water Label Association (Uwla) per promuovere l’etichettatura sul risparmio idrico. L’etichettatura fornisce informazioni chiare e standardizzate sui consumi di acqua ed energia, con l’obiettivo di incoraggiare l’adozione diffusa di prodotti conformi agli standard di efficienza idrica.
Nel 2023 gli investimenti in costruzioni ammontano, in Italia, a poco meno di 221 miliardi di euro (dati Istat) con un aumento del 5% in termini reali. L’aumento in valore è invece del 9,7%, e concerne sia le abitazioni (+5,2%) con un dinamismo lievemente maggiore per il nuovo (+5,9%) che per la manutenzione (+5%), sia il non residenziale (+15,2%) sia privato (+9,7%) che soprattutto pubblico (+23,3%). Nel 2024 la manutenzione straordinaria, che nell’ultimo triennio ha rappresentato il 40% del mercato, secondo l’Ance subirà una flessione del 27%. Se il PNRR continuerà a sostenere le opere pubbliche, con una crescita del 20%, il calo colpirà anche la nuova edilizia abitativa (-4,7%).