Prende il via il concorso di idee per il progetto di riqualificazione dell’area dell’ex Seminario di San Massimo di Verona. Il contest, promosso dall’imprenditore Sandro Veronesi, patron del Gruppo Calzedonia, si rivolge non solo ad architetti e studenti, ma a chiunque voglia provare a immaginare un nuovo futuro per questo luogo ricco di storia. La Diocesi, proprietaria dell’area insieme al Seminario vescovile, si pone in ascolto di proposte di riqualificazione e valorizzazione. Sostenitrice del concorso è appunto Fondazione San Zeno, ente non profit nato a Verona nel 1999 dalla volontà di Veronesi, Presidente del Gruppo Calzedonia, realtà da sempre impegnata nella tutela delle attività del territorio. “Il mio retaggio imprenditoriale – ha dichiarato Veronesi – mi induce sempre a risolvere i problemi con soluzioni concrete. Ma le soluzioni possono nascere solo dalle idee. Creare un contest internazionale mi è sembrata la soluzione più efficace per rispondere a questo problema”.
Il desiderio è quello di rendere parte attiva la collettività su come si possa riqualificare uno spazio al momento semiabbandonato. Il sito, delle dimensioni di circa 17 ettari è collocato nel quadrante ovest di Verona, nei pressi del quartiere San Massimo e presenta tre blocchi funzionali immediatamente riconoscibili: le tre ali, di cui due orientate verso sud e una verso nord, e un corpo centrale, tutti pensati per ospitare le residenze dei seminaristi e le aule scolastiche. Nel complesso vi è anche un teatro-auditorium interrato da oltre 700 posti sormontato dalla grande Chiesa di San Giuseppe.
“È stato un luogo di grande formazione per innumerevoli persone – ha commentato il vescovo di Verona Monsignor Domenico Pompili – e per questo non può rimanere abbandonato né essere ridotto a un mero polo logistico. Sarebbe un tradimento del suo scopo originario”. Utilizzato a partire dal 1959, il seminario ha vissuto il momento di maggior sviluppo nel corso degli anni Sessanta diventando residenza di oltre 700 persone. Un piccolo villaggio, un “luogo di vocazioni”, dedicato alla crescita e all’educazione dei giovani, per accompagnarli nel percorso di scelta per diventare sacerdoti. A partire dagli anni Ottanta il complesso ha subito un progressivo abbandono e attualmente ospita la sede del Centro Pastorale Adolescenti e Giovani e, provvisoriamente, un centro collettivo di accoglienza per richiedenti asilo, gestito da Caritas Verona.
Il contest mira al coinvolgimento di quante più realtà possibili, anche internazionali, e si lega al desiderio della Diocesi di poter rappresentare e valorizzare i talenti, interessando non solo individui, imprese e consorzi, ma anche università, istituti di formazione e ricerca fino agli istituti scolastici. L’obiettivo è individuare un’idea che sia in grado di cogliere le eredità intercettando le sfide e le potenzialità di sviluppo futuro. Per questo, caratteristiche imprescindibili di questo concorso sono: la capacità di contaminare gli ambienti rispettandone il contesto, la vocazione sociale e collettiva, ricercare nuovi layout funzionali, che mantengano inalterata l’area della Chiesa (unico “vincolo” imposto dai committenti) come luogo dello spirito, di pensiero e del silenzio. Sarà possibile prendere parte al concorso a partire dal 1° dicembre 2023 fino alla mattina del 27 marzo 2024. Ai primi tre classificati verrà attribuito un premio in denaro, per un totale di 50 mila euro.