La luce è sempre più integrata al progetto. È questa la maggiore evidenza che emerge da Euroluce, la biennale dedicata al settore che si snoda tra i padiglioni 9, 11, 13 e 15 della Fiera di Rho, in una veste del tutto nuova concepita dallo studio di progettazione Lombardini22. “L’ultima edizione di Euroluce – ricorda Carlo Urbinati, numero uno di Assoluce, l’associazione di FederlegnoArredo che raggruppa le più importanti aziende italiane produttrici di apparecchi di illuminazione – risale al 2019″.
“In questi quattro anni come associazione abbiamo sviluppato una progettualità precisa, con lo scopo di rafforzare una formula espositiva efficace. L’innovazione tecnologica ha infatti portato il mondo della luce a integrare gli interlocutori storici, legati all’arredamento, con i tecnici della luce, interessati non solo al design ma soprattutto alla gestione degli impianti, fondamentali per garantire l’efficientamento dei consumi e una maggiore attenzione al comfort. Basti pensare – fa notare Urbinati – alla nascita di nuove figure professionali come quella del lighting designer, che intermedia tra le esigenze dei progettisti e dei committenti. Così siamo arrivati a privilegiare un’offerta che potesse attrarre anche questo tipo di pubblico”.
Il comparto della luce, che ha chiuso il 2022 con un valore alla produzione di 2,5 miliardi di euro (+7,2%) e che dopo la pesante flessione del 2020, nel 2021 è tornato ai livelli pre-pandemici, è composto da 1.360 aziende e circa 10.900 addetti. Le esportazioni rappresentano il 77% del fatturato totale. La Francia si conferma primo mercato (220 milioni di euro, +6,5%), seguita dalla Germania (210 milioni, +2,5%), come attestano i dati del Centro Studi FederlegnoArredo. Gli Stati Uniti si confermano anche per il 2022 il terzo mercato, con vendite per a circa 143 milioni di euro e la variazione più significativa di tutte le principali destinazioni (+27,1%). In particolare, la Cina entra nella top 10, con un export dall’Italia di 42 milioni di euro e un andamento del +15,9%.