Formata dal duo milanese CQS di Simone Ciarmoli la prima collezione di design italiano da personalizzare online.
Si parte dal contract, si arriva dove si vuole. Si comincia con le regole che governano un particolare tipo di mercato, quelle che ben conosce Uno Contract, campione veneto del settore con clienti in tutto il mondo e commesse importanti, si aggiungono uno stile, quello di Simone Ciarmoli e Miguel Queda, e si giunge a profilare un nuovo orizzonte: la possibilità di vendere online un contract personalizzato. A dare forza al progetto la capacità commerciale del portale Artemest.com e la personalità dei tessuti Métaphores, realtà che appartiene alla filiera tessile di Hermés. Ma soprattutto Mauro Tabaro, amministratore delegato di Uno Contract, che ha sposato la visione dello Studio. Nasce con questi ingredienti la collezione Uno Essential, A Vision of Contract: “non è una collezione in più – spiega Tabaro – ma una nuova soluzione, una nuova visione dell’ospitatalità”. Il nome è evidentemente programmatico e indica anche una precisa poetica, quella di lusso confortevole in equilibrio tra forma e funzione. “Non inseguo qualcosa che esiste, ma qualcosa che è intrinsecamente bello nella dimensione dell’ospitalità”. Profili ispirati alla natura dalle delicate regolarità geometriche, che vedono nel cerchio indubbiamente un protagonista. Toni caldi e freddi si intrecciano tra i gialli corposi e i bruciati e le nuance sfumate di lini che richiamano pietre e sabbie, lo scuro di velluti, in un’area tra l’inchiostro e il bruno. La collezione si compone di poltroncine, chaises-longues dalle forme semplici e solide, specchi la cui cornice tessile porta il segno materico di un intaglio o un’erosione. In tutto 29 pezzi che da settembre saranno in vendita su Artemest.com, piattaforma online che selezione e vende artigianato italiano che spazia tra gioielli, arredamento, arte. “Abbiamo scelto la vetrina migliore in assoluto” sottolinea Ciarmoli, evidenziando che si tratta di una “base di partenza, potrebbero esserci anche nuove collezioni”. I numeri saranno dunque quelli del contract, ma i prodotti di “qualità top level” evidenzia ancora Ciarmoli. Un binomio possibile nel momento in cui ci si affida a chi ha una lunga storia alle spalle, perché “il contract si fa con il millimentro” ed essenziale e l’aspetto del value engineering.
Per presentarle, un cortometraggio di Federico Fenucci, A Vision of Contract, A Vision of Hospitality, a cui si affiancherà un reportage di Valentina Sommariva e Matteo Lavazza Seranto: una chiatta solca le acque verdi di Venezia e trasporta gli elementi della collezione sullo sfondo del Canal Grande, delle calli attorno al Peggy Guggenheim, della Giudecca, della Biennale. Nel 2016, per primi, Ciarmoli e Queda avevano adottato la lente concettuale del cinema d’autore per parlare di design. La collaborazione con Matteo Garrone aveva portato un suo corto a vivere nell’installazione Before Design: Classic, commissionata dal Salone del Mobile di Milano, dedicata al gusto classico “made in Italy” come categoria trasversale dell’abitare senza tempo. Presentato a Dubai, Tokio, Pietroburgo, New York, Before Design: Classic. Tradizione nel futuro ha reso il duo un ambasciatore del design italiano nel mondo. Un successo replicato l’anno seguente con DeLightFuL: percorso visivo, sensoriale ed emozionale alla scoperta del design contemporaneo. Ancora lo sguardo di Garrone, in un lavoro di atmosfera magica e surreale. Un altro progetto in cui CQS ha unito le forze con Federico Fenucci è invece 106.5, cortometraggio sulla creazione degli interni di uno yacht di 106,5 m, M/Y Dream. In anteprima in novembre ad Atene alla 1a edizione del Milano Design Film Festival Greece & Cyprus.
Avrà una sua dimensione video anche Folegandros Amore, il più recente progetto editoriale-fotografico del duo, che racconta un rapporto decennale con l’isola cicladica in una lettera d’amore animata dagli spazi, dalle persone e dal loro modo di vivere. Una tensione verso l’arte permea infine anche il manifesto di CQS per Aperture Straordinarie – Padiglione Venezia della Biennale 2020. Il suo progetto grafico sarà anche un tessuto, Arti e Mestieri: un risvolto naturale, data l’esperienza di anni nel mondo del tessile. Destinato ad affermarsi come icona dello Studio, solo dopo l’apertura della Biennale diventerà anche prodotto commerciale, disponibile da novembre nella sua palette di colori. Completerà l’offerta d’eccellenza di edizioni dello Studio, dopo il vetro di Murano, le porcellane e i cuscini di seta.
di Maria Elena Molteni