Un’alta torre a pianta ellittica aperta sulla città, una nuova sede operativa che riabilita un vecchio edificio e un investimento in ambito alberghiero.
Il gruppo assicurativo è protagonista a Porta Nuova.
Aveva ragione Umberto Boccioni quando la chiamava “La città che sale”. Milano sembra non fermarsi mai e continua a rappresentare la realtà italiana capace di investire. Il grande masterplan che sta interessando l’area di 290mila metri quadrati di Porta Nuova ne è uno degli esempi, il più riuscito degli ultimi 15 anni. Considerato uno dei più grandi progetti di riqualificazione d’Europa, il progetto rappresenta la volontà di creare un legame tra l’identità di Milano, forte ed elegante, e la visione internazionale che la contraddistingue. Non stupisce quindi che, ai progetti conclusi e già diventati icone, vadano ad aggiungersene di nuovi, altrettanto d’impatto. Dopo la recente inaugurazione della Biblioteca degli Alberi, proseguono gli interventi che vanno sotto il grande progetto di riqualificazione immobiliare e di valorizzazione urbana Urban Up, sviluppato dal Gruppo Unipol e che ha preso il via proprio dalla città di Milano. Una nuova sede operativa, che ridarà vita (e dignità) all’ex Palazzo Ligresti, un centro direzionale degno delle città più futuristiche e un nuovo punto di riferimento nell’hotellerie di fascia alta.
DE CASTILIA 23
Con la prossima primavera vedrà la luce la sede operativa del gruppo, finora dislocato in più zone di Milano, all’interno di un palazzo per anni lasciato incompiuto e abbandonato, che era stato ribattezzato “il rasoio”. Il progetto di riqualificazione ha preso il via dall’edificio esistente, trasformandolo da ecomostro ad esempio virtuoso di sostenibilità, tanto da aggiudicarsi il BIM & Digital Award 2018 per gli edifici del terziario di grandi dimensioni. “Per Unipol questo progetto è una pietra miliare per la sua importanza dal punto di vista di efficienza ed efficacia – ha dichiarato Massimo Roy di CMR, lo studio che ha progettato la nuova sede – soprattutto per la facciata che lo caratterizza, ventilata, prismatica, dinamica e profondamente innovativa.” Sarà un vero e proprio esempio di architettura green e sostenibile: all’esterno tutte le superfici sono in gres trattato con biossido di titanio, un rivestimento innovativo che agisce con gli agenti inquinanti tramite un processo fotocatalitico e che, combinato con le aree verdi previste dal progetto, contribuirà a ridurre l’inquinamento atmosferico locale di oltre il 50%; mentre all’interno un’impiantistica all’avanguardia basata su fonti rinnovabili contraddistinguerà la sede Unipol come edificio a bassissimo impatto ambientale. “Il progetto in De Castilia – ha aggiunto Massimo Roy – è un altro tassello nella grande scacchiera di Porta Nuova. Noi come CMR siamo stati molto fortunati ad essere parte di questo grande lavoro di rigenerazione urbana, dovuto alla straordinaria visione di imprenditori illuminati e al susseguirsi di amministrazioni capaci che hanno portato Milano sul palcoscenico europeo.”
LA TORRE
A settembre sono cominciati gli scavi di quello che sarà un nuovo fiore all’occhiello della rivoluzione contemporanea meneghina. Si tratta del centro direzionale Unipol, firmato da Mario Cucinella. Per l’architetto siciliano di origine e bolognese d’adozione, Milano è la città nella quale l’architettura contemporanea può essere veicolo di business ma anche di rappresentazione del tempo che viviamo. “Credo che la grande operazione urbanistica di Porta Nuova sia stata molto coraggiosa – ha dichiarato a Pambianco Design – e ciò che più mi colpisce è vederne il successo, perché è stata ben orchestrata e gestita dal punto di vista politico, visto che sono passati più di 10 anni e sono cambiate diverse amministrazioni, e anche imprenditoriale”. La Torre Unipol sarà alta quasi 120 metri per una superficie totale di 31mila metri cubi. 23 piani fuori terra più 3 interrati, in una sorta di unicum con il tessuto stradale della zona. Una metafora della società in cui viviamo, rafforzata dalla geometria a rete della facciata che s’ispira al sistema delle relazioni contemporanee. “Vuole essere un edificio aperto e trasparente, e credo che al momento a livello di realizzazione costruttiva sia tra i più difficili in Italia, ma come immagine sarà tra i più semplici. Abbiamo infatti scelto materiali naturali, trasparenza, il bianco come colore predominante”. Con un’anima quasi domestica negli arredi e nelle scelte di stile, la torre ospiterà spazi commerciali, un grande auditorium di oltre 270 posti, gli uffici Unipol e, in copertura, una serra-giardino panoramica con un’area dedicata a ospitare eventi pubblici e culturali, perché “il mondo dell’ufficio oggi deve assomigliare sempre di più a uno spazio accogliente, essendo il luogo in cui la gente trascorre la maggior parte del suo tempo” ha concluso l’architetto.
DE CRISTOFORIS 6
Infine, il gruppo assicurativo si fa carico della ristrutturazione completa di quello che sarà il nuovo flagship hotel del neonato Gruppo Una, punto di arrivo di un percorso iniziato nel 2017 con l’unione delle due catene alberghiere Atahotels, rilevata da Unipol ai tempi dell’operazione Fonsai, e Una Hotels & Resort. L’intenzione è quella di diventare il riferimento per l’ospitalità alberghiera dell’intera area di Porta Nuova e la progettazione è orientata verso i dettami del lusso, in questo caso è firmata da Studio Asti Architetti per gli esterni e da Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino, per gli spazi interni e il giardino esterno. Un ampliamento delle camere e una terrazza privata, così come un lounge bar affacciato sulla città, trasformeranno la struttura in una meta dal sapore internazionale, fortemente legata al mondo degli affari e al nuovo turismo leisure, senza dimenticare il dna milanese e l’attenzione alla sostenibilità che caratterizza tutti gli interventi edilizi del gruppo Unipol. L’ex residence The Big di via Carlo de Cristoforis 6 è la base da cui partire con gli interventi previsti. “Uno spazio che pochi oggi possono vantare in centro città, anche per la presenza al suo interno di un meraviglioso giardino dove troveranno posto un fine restaurant, un bistrot e un bar con spazio all’aperto. Vogliamo farlo diventare il miglior 4 stelle di Milano”, ha affermato il direttore generale di gruppo Una, Fabrizio Gaggio. I tempi di realizzazione? Si parla di aprire entro il 2021.
di Costanza Rinaldi