Numeri molto buoni per The Italian Sea Group che, secondo i dati preliminari dell’anno 2023, ha ottenuto nell’esercizio ricavi totali per 363 milioni di euro, in crescita del 23% rispetto ai 295 milioni di euro dell’anno precedente. L’operatore della nautica di lusso, quotato su Euronext Milan e attivo nella costruzione e refit di motoryacht e sailing yacht fino a 140 metri, per lo scorso anno ha segnato anche un Ebitda di 61 milioni di euro (+30% sul 2022) e un Ebitda margin anch’esso in aumento, dal 15,9% al 16,8%. Una crescita che il gruppo prevede di consolidare anche nel biennio successivo: per il 2024 infatti gli obiettivi di crescita prevedono ricavi per 400-420 milioni e un Ebitda margin tra il 17% e il 17,5%, mentre per il 2025 sono stimati ricavi per 430-450 milioni ed Ebitda margin tra il 18% e il 18,5%.
“Con sette navi al varo, di cui sei in consegna – spiega Giovanni Costantino, fondatore e amministratore delegato di The Italian Sea Group -, già il 2024 si prospetta un anno pieno di nuove sfide e di entusiasmanti opportunità di sviluppo, che sono certo riusciremo a superare e affrontare al meglio”. The Italian Sea Group è oggi, secondo il Global Order Book 2024, classifica internazionale stilata da Boat International, il primo produttore italiano di superyacht sopra i 50 metri: il gruppo infatti opera nel settore della nautica di lusso con i brand Admiral, Tecnomar, Perini Navi, Picchiotti, NCA Refit e Celi 1920, tanto che il valore complessivo del portafoglio ordini al 31 dicembre 2023 è di 1,26 miliardi di euro.
Confermando il proprio posizionamento strategico inoltre, The Italian Sea Group ha di recente sviluppato partnership con importanti marchi del luxury italiano: con Giorgio Armani, per la realizzazione di yacht a sua firma che esprimono la fusione tra due eccellenze dello stile italiano nella moda e nella nautica, e con Automobili Lamborghini, per la progettazione e realizzazione del Tecnomar for Lamborghini 63, motoryacht in edizione limitata. “Abbiamo raggiunto una posizione finanziaria netta positiva per 2 milioni, nonostante una politica dei dividendi premiante e gli investimenti per l’integrazione di una realtà come Celi 1920, per la quale abbiamo interessanti prospettive”, conclude Costatino. Gli investimenti portati avanti nel 2023 ammontano infatti a 10 milioni di euro, 5,6 dei quali impiegati per incrementare la capacità produttiva di Celi 1920.