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Torna Cersaie, cinque giorni di cultura, creatività e riflessioni sul futuro del comparto

Torna Cersaie, cinque giorni di cultura, creatività e riflessioni sul futuro del comparto

by Anna Giorgi
26 Settembre 2022

Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica: “Sostituire quota parte del gas d’importazione con altro di produzione nazionale, a prezzi calmierati
e inserito in un percorso di transizione energetica”.

Se è vero che la progettazione degli spazi in cui viviamo è capace di migliorare la nostra vita quotidiana, una riflessione più completa e interessante sul tema – compresa quella sulla criticità dovuta alla guerra e alla carenza di gas – sarà presentata a Bologna in occasione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno: l’appuntamento più importante del settore a livello mondiale. Cinque giorni (dal 26 al 30 settembre) in cui oltre 620 espositori provenienti da 26 nazioni illustreranno il futuro del comparto declinato in termini di architettura, di nuove frontiere della creatività, di tecnologie e di interventi sostenuti dagli incentivi per Industria 4.0. Cinque giorni dedicati agli incontri con progettisti, designer e anche rivenditori che, insieme, faranno il punto sui trend di sviluppo del comparto per i prossimi anni.

HERZ, BOTTA, IOSA GHINI, GRASSO CANNIZZO E CAPPELLETTI SONO ALCUNI FRA I NOMI CHE ANIMANO LA KERMESSE DI BOLOGNA
Durante il Cersaie ci sarà anche un programma più specificamente culturale, perché la kermesse, che richiama tutte le più grandi aziende del settore, possa essere anche un’occasione di riflessione sui temi che più preoccupano l’industria di questi tempi.
Uno dei protagonisti del programma culturale ‘Costruire, abitare, pensare’ sarà l’architetto tedesco Manuel Herz. Tra i suoi progetti più celebri c’è la Sinagoga di Magonza, un volume di diversi livelli rivestito in ceramica smaltata verde la cui forma è ispirata alla relazione fra scrittura e spazio. Questo edificio di culto, inaugurato il 3 settembre 2010, è stato pluripremiato: ha infatti ricevuto il German Façade Prize nel 2011 e la nomination per il Mies van der Rohe Prize for European Architecture. Inoltre è confermata la presenza di Mario Botta, che affronterà una riflessione sui luoghi di culto e la pace, partendo da un progetto realizzato in Ucraina. Un focus particolare sarà poi riservato ai progetti di sviluppo immobiliari in Arabia Saudita, Paese da cui arriverà una delegazione di architetti e developer che saranno protagonisti di una tavola rotonda coordinata dall’architetto Massimo Iosa Ghini. Le conversazioni dei ‘Café della Stampa’, che quest’anno ruoteranno intorno al tema della sostenibilità, saranno in tutto 23. La ‘sostenibile bellezza del recupero’ entra nel programma culturale di ‘Costruire, abitare, pensare’, di cui si parlerà mercoledì 28, proprio perché la rigenerazione degli immobili è a tutti gli effetti un’operazione di sostenibilità ambientale in quanto favorisce il riutilizzo di edifici esistenti per raggiungere l’obiettivo del consumo ‘zero’ del suolo. L’azione di recupero in architettura, peraltro, non è così banale, anche perché la parte progettuale deve farsi spesso carico di nuove destinazioni d’uso dell’edificio: a tale proposito, Giuseppina Grasso Cannizzo, architetta italiana multipremiata, presenterà il progetto di ‘Casa Asilo’, un esempio di recupero di un ex asilo, in passato destinato quindi a funzione pubblica, in una residenza privata. L’architetto Giovanni Cappelletti, invece, illustrerà il progetto di Palazzo Butera a Palermo, operazione opposta a quella della ‘Casa Asilo’, perché tramite un intervento di recupero una sontuosa villa privata sarà restituita all’uso pubblico, diventando un laboratorio aperto; in questo caso, il tema della sostenibilità ambientale del recupero si arricchisce dell’elemento della sostenibilità sociale in quanto l’operazione coordinata dall’architetto Giovanni Cappelletti ha generato un rilancio virtuoso degli artigiani locali, compresi quelli che lavorano la ceramica e che hanno concretamente collaborato al progetto.

IL PERCORSO ‘CERSAIE UPSTARIRS’ TRA LE NOVITA’
A questi appuntamenti si aggiungono i seminari tecnico-divulgativi che si terranno alla ‘Città della Posa’, lo spazio tematico che nel 2022 compie dieci anni. I delegati – la cui permanenza in fiera coprirà complessivamente l’intera durata di Cersaie – quest’anno saranno 110 (con un aumento del +40% rispetto ai partecipanti dello scorso anno) e provenienti da Francia, Germania, Regno Unito, Svizzera, Austria, Benelux, Area Scandinava, Stati Uniti, Canada, Libano, Israele, Egitto e Area del Golfo. Un’altra novità di questa edizione numero 39 è ‘Cersaie Upstairs’, un percorso pedonale realizzato al primo piano che unirà i padiglioni storici con quelli di nuova costruzione. In particolare, la Galleria 21-22 farà da contenitore ad ‘Archincontract’, l’esposizione pensata per il mondo dell’architettura e del contract che quest’anno aprirà alla partecipazione di 6 importanti studi di architettura (Lombardini 22, Pininfarina, One Works, Noa, Iosa Ghini Associati-IGA, Handel Architects): a ciascuno verrà dedicato un portale dove il visitatore potrà visualizzare i progetti e la filosofia degli studi, attraverso la realtà aumentata o entrando in un metaverso. Ma questa edizione del Cersaie, oltre agli sforzi compiuti per un ritorno a pieno regime della macchina organizzativa e per il dialogo con le nuove realtà, come quella dell’ormai onnipresente Metaverso, metterà in evidenza nel convegno inaugurale lo stato dell’arte relativo alla contingente situazione economica e geopolitica che produce effetti distorsivi sulle quotazioni del gas metano, combustibile essenziale non solo per l’industria delle piastrelle.

I FATTURATI VOLANO MA IL COSTO DEL METANO PESA SUI BILANCI
La guerra oggi, e la pandemia a partire dal 2020, hanno messo in grande difficoltà i bilanci delle aziende del distretto ceramico, pur a fronte di una esplosione dei consumi e quindi di un balzo della produzione rispetto al periodo pre-Covid. La situazione per i lavoratori e per le imprese del comparto si presenta ad alto rischio e schiude, di fatto, una prospettiva schizofrenica, se si pensa di converso al brillante portafoglio-ordini delle aziende ceramiche italiane.
“L’industria ceramica italiana ha chiuso il 2021 con una crescita dei fatturati, Italia ed estero, superiore al 15% rispetto a 2019 e con un primo semestre 2022 ancora migliore rispetto allo scorso anno”, spiega il presidente di Confindustria Ceramica, Giovanni Savorani. Il rincaro dei prezzi del gas, iniziato a metà dello scorso anno, è divenuto oggi una vera e propria emergenza, tale da porre interrogativi sul come gestire al meglio la situazione. La speculazione, alimentata anche dalla guerra in Ucraina, ha portato i valori del metano ai massimi storici”.
L’allarme per il comparto lanciato da Savorani, che interessa da vicino gran parte dell’economia italiana, non riguarda solo quella dei settori energivori. “Solo pochi mesi fa, quando il prezzo rispetto a prima della crisi era aumentato di cinque volte, già si riteneva che la situazione non fosse più tollerabile, figuriamoci oggi che l’aumento è di dieci volte superiore. Il metano – spiega ancora Savorani – è indispensabile e non può essere sostituito da nessun’altra fonte, e non esiste un’alternativa in questo momento. Sono necessari interventi urgenti del Governo per calmierare l’insostenibile situazione del gas naturale”, chiede Confindustria Ceramica. Entrando nel dettaglio: “Una prima misura potrebbe essere la sostituzione di quota parte del gas di importazione con altro di produzione nazionale, a prezzi calmierati ed inserito all’interno di un percorso di transizione energetica”.
Nei primi mesi del 2022 è proseguita la buona dinamica della domanda, sia sul mercato interno che su quello internazionale. Le scorte del Paese in termini di gas ed energia possono consentire l’attività per uno-due mesi non oltre”. Che fare? Confindustria ceramica chiede che “il prezzo riconosciuto ai concessionari sia equo ed effettivamente in grado di consentire alle imprese industriali di ricostruire, per alcuni anni, un prezzo medio delle forniture economicamente sostenibile”.

PRONTI A PARTECIPARE AI COSTI DI ESTRAZIONE DEL GAS NAZIONALE
Al governo Confindustria ceramica ha chiesto di attivare una maggiore estrazione del gas nazionale, di veicolarlo per la quantità che viene estratta nel mondo dell’industria gasivora – la ceramica, la carta e il vetro – in modo da mantenere il lavoro. “Insieme all’Eni, ci siamo resi disponibili a partecipare ai costi per riattivare i pozzi – prosegue Savorani – però bisogna che sia chiaro che il gas deve venire verso le nostre aziende per salvaguardare il lavoro delle nostre aziende. Un po’ come ha fatto Macron con la sua energia elettrica prodotta dal nucleare, quando ha abbassato della metà il prezzo al kWh alle industrie manifatturiere francesi. Tra gli altri temi su cui bisogna impegnarsi c’è quello della sostenibilità, e su questo versante il settore sta facendo grandi passi avanti. La ceramica, materiale sicuramente più igienico, ha sostituito la formaldeide nei top delle cucine e nei piani di lavoro. Nel comparto dell’arredo bagno, invece, si punta molto sui nuovi sanitari che riducono drasticamente il consumo d’acqua. I sanitari del bagno costruiti nei primi anni 90 scaricavano 13-15 litri di acqua, oggi invece ne scaricano al massimo 5-6 litri. Sembra una sciocchezza, ma si risparmiano 400 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, perché – a proposito di crisi – non ci è mancata nemmeno quella portata dalla siccità”.

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