A un anno di distanza dalla scomparsa del costruttore Giancarlo De Albertis che aveva lasciato vacante la carica, poi affidata alla vice presidente Clarice Pecori Giraldi che non si è ricandidata, la Triennale di Milano ha individuato un nuovo presidente: l’archistar Stefano Boeri.
Dopo aver ottenuto i consensi del Comune, della Regione e della Camera di commercio, si attende ora la nomina definitiva da parte del ministero dei Beni Culturali. Il cda della fondazione di viale Alemagna vedrà, inoltre, l’ingresso del governatore uscente della Regione Lombardia Roberto Maroni, però senza deleghe.
Tra i nomi più quotati erano presenti anche il giornalista Antonio Calabrò, oggi vicepresidente di Assolombarda, l’economista Severino Salvemini, sostenuto dall’università Bocconi, l’imprenditore Rodrigo Rodriquez e Enzo Manes, figura di spicco del Terzo Settore, ideatore della Fondazione Dynamo, nominato dall’allora premier Renzi consigliere pro bono di Palazzo Chigi per il sociale.
Il nome di Boeri si era già paventato nei mesi scorsi ma l’annuncio è giunto ieri, dopo la chiusura del bando di candidatura avvenuta settimana scorsa. Dopo la morte di De Albertis, il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva definito Boeri adatto per il ruolo. “Lo vedo molto bene – aveva dichiarato – Credo sia una persona di grande livello professionale e anche di grande standing internazionale, quindi dal mio punto di vista sarei senz’altro positivo”.
Boeri, 61 anni, è uno degli architetti milanesi più noti a livello internazionale che con il progetto del Bosco verticale ha vinto il premio per il grattacielo più bello del mondo assegnato dal Council on tall buildings dell’Illinois institute of technology di Chicago nel 2015. Progetto che sta esportando in diverse città nel mondo da Parigi a Eindhoven, nei Paesi Bassi. In Cina esporta le Città Foreste e in Italia vuole affrontare la sfida della rigenerazione urbana per trasformare zone già urbanizzate in aree di aggregazione, servizi e parchi urbani.
L’architetto proviene da una famiglia prestigiosa (la mamma architetto Cini Boeri, il fratello economista Tito attuale presidente dell’Inps, l’altro fratello Sandro giornalista e il nonno Giovanni Battista che fu senatore) e collabora già da anni con la Triennale affiancando alla sua professione una impegnativa attività sociale e culturale: è stato direttore delle riviste Domus e Abitare, è stato assessore alla cultura nella giunta Pisapia e ha fatto parte della consulta degli architetti per il masterplan di Expo 2015.