Una Spa è come un albero, non deve crescere troppo, ma individuare il giusto equilibrio di forme e proporzioni in base al contesto. E soprattutto bisogna che abbia le condizioni ideali per poter crescere. Una metafora perfetta questa, capace di raccontare un’azienda come Starpool, leader nel settore del wellness, nata e cresciuta tra i boschi di larici e forse, anche per questo, così attenta al territorio e alla sostenibilità. Una sensibilità profonda che sta cambiando anche i turisti e che travalica i confini superando le vette delle Dolomiti. Tutti ormai cercano un wellness totale che nel ‘pacchetto all-inclusive’ comprenda anche la tutela dell’ambiente. Il benessere è tale solo se ha profonde radici culturali, un po’ come l’albero che ha bisogno della cura delle persone per prosperare. La mutazione climatica e l’energia sempre più costosa sono problemi che non possiamo più permetterci di sottovalutare. Ed è da questo pensiero profondo e consapevole che la scelta di Starpool diventa un investimento per il futuro, per il pianeta e per chi lo abita.

E per il turismo sempre più consapevole, come racconta anche Paolo Tranquillini, Spa Consultant di Starpool: “assistiamo alla crescita del benessere come bisogno primario, un’esigenza che guida le scelte dei viaggiatori. Ma a causa della crisi energetica molti hotel stanno valutando di chiudere, almeno temporaneamente, le loro aree wellness”. E continua a spiegare: “le nostre proposte sono pensate come soluzioni modellate su scelte ponderate che riguardano il business model, il risparmio energetico e la sostenibilità”. La Spa è energivora di per sé, nessuno ha la bacchetta magica, ma ci sono alcune carte da giocare per dar vita a quello che l’azienda fiemmese definisce ‘wellness sostenibile’. Bisogna quindi andare oltre il singolo prodotto e non limitarsi al risparmio energetico, l’idea di Starpool è quella di abbracciare un concetto più ampio di progettazione consapevole, affinché le decisioni prese circa la Spa da realizzare siano strumentali alle reali necessità e risorse della struttura. Si parte da un’approfondita analisi preliminare che consideri l’andamento del mercato turistico, i competitor, il posizionamento, l’identità e il concept per poi andare a definire aree wellness con business model coerenti con l’identità della struttura ricettiva, con il suo mercato di riferimento, con gli spazi adeguatamente progettati, con le risorse disponibili e idee molto chiare per ciò che attiene a tutti gli aspetti gestionali.

Se si prende in analisi la categoria dei Business Hotel, per esempio, la fascia in cui l’ambiente relax viene maggiormente utilizzato dagli ospiti è in prevalenza alla fine della giornata lavorativa. Al rientro le necessità sono quelle di far fronte allo stress accumulato e la conseguente difficoltà nel sonno. L’offerta migliore che questo tipo di hotel può dare non è quindi necessariamente una Spa tradizionale, che può comportare tempi di permanenza lunghi al suo interno e richiede una gestione, ma una Dry Spa senza necessità di personale dedicato, sempre pronta all’uso, con soluzioni wellness più rapide e dai notevoli benefici, ideali per concludere una lunga giornata di lavoro e ricaricarsi per quella successiva.
Qui troviamo la Dry Float Therapy con Zerobody che si assesta su consumi energetici molto bassi, paragonabili a un frigorifero domestico, e benefici scientificamente comprovati già dopo i primi dieci minuti di seduta. Motivo per cui è stata scelta da importanti team sportivi quali gli LA Rams, i NY Mets o i San Francisco Giants, da atleti del calibro di Dorothea Wierer o, in ambito corporate, da aziende come Diesel e Nestlè e Steelcase per i propri headquarters, tra gli altri. Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, Starpool parte comunque già avvantaggiata: nasce in Val di Fiemme, terra di antiche foreste dove si è sviluppato nel tempo un distretto imprenditoriale green e orientato all’eco-sostenibilità. L’azienda, forte anche del suo dna, da anni utilizza materie prime prevalentemente a km 0, sfruttando anche ciò che può essere riciclato e riciclabile senza parlare degli imballaggi eco-sostenibili che permettono il recupero di risorse naturali e la riduzione degli scarti.

Per non parlare poi della tecnologia: su tutte le cabine vengono installati, di serie, software di ultima generazione, come il Green Pack, che attraverso la chiusura automatica delle porte previene fuoriuscite di vapore e/o calore mantenendo costante la temperatura. O il sistema Eco-spa Technology, che grazie alla domotica permette di gestire la Spa da device – attivando l’accensione, lo spegnimento, la programmazione – garantendo teleassistenza e gestione dei picchi. Inoltre il software gestionale Sim 4.0, unico nel panorama del wellness, permette di monitorare il sistema da remoto, dalla diagnostica che avviene a distanza, così come l’intervento per la risoluzione dei problemi con tanto di report bimestrali per fornire dati sulle performance delle varie aree, le preferenze degli ospiti e i picchi di consumo. E per finire c’è il capitolo connettività, i prodotti Starpool sono stati sottoposti alle perizie di consulenti terzi: risultano pienamente rispondenti ai criteri necessari per ottenere i benefici fiscali del decreto Industria 4.0, cosa che in fin dei conti, grazie alle agevolazioni fiscali e ai benefici, permette ai clienti di risparmiare sull’investimento iniziale. Un albero con tanti rami e radici profonde, per usare la metafora iniziale, capace di creare benessere per tutti e anche per il pianeta.