Negli ultimi anni ha ampliato il proprio perimetro attraverso sia la crescita organica sia per linee esterne. Nel 2020, Nemo Group, azienda privata di proprietà di Federico Palazzari, con l’acquisizione della storica azienda torinese di illuminotecnica Ilti Luce, ha potenziato la ricerca di soluzioni innovative per l’illuminazione architetturale nei settori museale, retail e outdoor.
Nel 2023 l’acquisizione di una quota di maggioranza di Reggiani, storica azienda italiana nel settore illuminotecnico, specializzata nella progettazione e produzione di soluzioni tecnologiche di illuminazione su scala internazionale, ha dato vita ad un gruppo sinergico con un range completo di soluzioni lighting nell’illuminazione decorativa e tecnico architetturale, oltre ad una presenza commerciale strutturata in Italia, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Cina e Medio Oriente con una rete distributiva che copre più di 60 Paesi.
Il 2023 si è chiuso con un fatturato consolidato di oltre 60 milioni di euro realizzato per il 25% in Italia e per il 75% all’estero. Per il futuro l’obiettivo è “di continuare a crescere sia organicamente sia attraverso acquisizioni strategiche, concentrandosi orizzontalmente su tutti gli aspetti del mondo dell’illuminazione” come ha raccontato Andrea Spallino, Ceo di Nemo Studio by Ilti Luce. Spallino ha voluto approfondire anche quali sono state le principali dinamiche del 2023 e in che modo hanno influito sui conti, oltre a fornire alcune considerazioni sulle attese future.
Che anno è stato il 2023?
“Nel 2023 abbiamo dovuto fare i conti con l’inflazione e un conteso globale non particolarmente favorevole. I conflitti che caratterizzano questa congiuntura storica sono motivo di sfiducia nel prossimo e generano paura, portando quindi a privilegiare un comportamento più conservativo per la mancanza di visibilità nel futuro. Queste dinamiche si sono riflesse in modo diverso sul nostro business. Se nella distribuzione abbiamo avuto una contrazione sul fronte retail, nel mondo del progetto “high end”, meno sensibile alle fluttuazioni macroeconomiche, non ci siamo mai fermati, soprattutto dopo l’acquisizione di ILTI Luce e Reggiani, che ci consentono oggi di cominciare a raccogliere i frutti legati ad un portafoglio prodotti architetturali completo. Ci proponiamo quindi sul mercato sotto la nuova veste di partner di progetto con soluzioni omnicomprensive”.
Le attese per il 2024?
“Per quanto riguarda il 2024 l’apertura di un ulteriore fronte bellico a sud del mediterraneo, i blocchi navali Houti che rallentano gli scambi commerciali verso l’Estremo Oriente ed una generale incertezza legata a tassi di interesse ed elezioni politiche in mercati chiave, non aiutano certo la distribuzione. Il primo trimestre 2024 ci vede protagonisti di grandi commesse internazionali ma porta in dote le stesse tematiche del 2023. Navigare a vista è quindi d’obbligo. La ricchezza del nostro gruppo sta nella capacità di reazione rapida, mantenendo lucidità e visione strategica”.
Nel 2024 il breakdown del fatturato come sarà?
“25% Italia e 75% estero a livello di gruppo. Lavoriamo incessantemente sulla nostra gamma prodotti, perché tutto è perfettibile. Il mondo high-end retail pesa il 30% e l’outdoor è ancora per noi una porzione di fatturato residuale, che potrebbe ampliarsi in futuro.
E dal punto di vista geografico?
“Puntiamo sui mercati reattivi, dove con il giusto mix servizio/prodotto i risultati non tardano ad arrivare. USA, dove la nostra filiale sotto la guida di Pietro Gennaro ha preso in carico la distribuzione dei tre brand del Nemo Group, UK con i nuovi uffici a Londra, i Paesi Nordici con lo showroom Nemo a Copenhagen e il Middle East, dove prevediamo di aprire entro il terzo trimestre”.
Il trend del primo trimestre?
“Primo trimestre di continuità con la fine dell’anno scorso per quanto riguarda la distribuzione, mentre è stato brillante sul fronte della raccolta prospect con una pipeline interessante per i prossimi mesi sia lato volumi che standing dei progetti”.