Coerenza di idee e pensieri fuori dagli schemi, l’illuminazione non è solo una questione di estetica e funzionalità. Deve anche suscitare suggestioni e influenzare lo stato d’animo soprattutto quando lo scenario a cui dare luce è il paesaggio che ci circonda. È una matita che traccia i confini delle emozioni all’aperto e che diventa materia anche per il sentimento. Non è solo un calcolo di lumen o watt, ma un battito profondo che colpisce i nostri sensi e arriva al cuore. E lo sa bene Platek, che da sempre riesce a far scattare il nostro interruttore più intimo tanto che a volte non sappiamo decidere se è all’esterno o all’interno della nostra anima che si compie il miracolo. Disegnare la luce, non è un compito facile, soprattutto quando chi progetta deve competere anche con la luna e le stelle. Ci vuole una spiccata sensibilità perché ogni scelta progettuale deve diventare parte integrante del paesaggio notturno, senza mai essere invadente in un dialogo continuo con il verde e l’architettura. Deve dare voce alla notte, come avviene per l’innovativo progetto DOT, firmato dall’architetto e lighting designer Jan Van Lierde, un dispositivo che si è dimostrato un vero e proprio elemento architettonico per chi progetta.
E questo grazie all’essenza e all’eleganza della sua forma incredibilmente semplice, che attraverso l’uso di linee e materiali, sfida il trascorrere del tempo. E pensare che questa nuova idea è nata da un semplice prototipo iniziale, una piccola ‘pastiglietta’ stampata in 3D. Un’intuizione (curioso pensare che nei fumetti l’illuminazione improvvisa sia rappresentata proprio da una lampadina) così convincente che non poteva che coinvolgere subito l’azienda. In fondo, è cosa risaputa, le idee sono contagiose. È proprio da qui che la visione prende vita: partendo dalla caratteristica distintiva di DOT, la compattezza, che rende il piccolo apparecchio luminoso perfetto per integrarsi in contesti verdeggianti come giardini o terrazzi. Inoltre, quando è spenta, DOT ha il vantaggio di scomparire virtualmente grazie alla sua forma discreta e alla finitura elegante. Ma quando la notte arriva e la scena si illumina, la sua potenza diventa evidente. La luce si diffonde con straordinaria intensità dalla struttura incassata grazie all’uso di alluminio e tecnologia LED. Oltre alla versione piantana, a picchetto, da inserire direttamente nel terreno e un sistema di cablaggio invisibile plug and play che non richiede l’intervento di tecnici specializzati rende questo elemento molto versatile.
Senza pensare alle finiture: oltre alla Stainless Steel Effect, di serie oggi la gamma offre anche un delicato arancione, Summer Orange e un sofisticato grafite, Rock Grey che trasforma la linea DOT in uno strumento imbattibile per creare scenografie luminose capaci di dare una fioritura notturna anche ai fiori. L’approccio creativo di Platek è in continua evoluzione e Shanghai rappresenta perfettamente la diversità di approcci creativi e progettuali dedicati all’illuminazione per esterni. Questa volta il designer, Giuseppe Maurizio Scutellà, bresciano d’adozione, se da un lato gioca in casa per appartenenza territoriale, guarda invece molto lontano come ispirazione, all’Oriente e al famoso gioco con i bastoncini. “Shanghai – racconta il progettista – è una collezione outdoor dalla forte connotazione minimal e funzionale. Steli di supporto si alternano a steli illuminanti liberamente orientabili a 180°attraverso un ingegnoso ed invisibile meccanismo inserito nel corpo. Un segno grafico leggero, composto da linee che si intersecano quasi fossero elementi naturali, non invadente e rispettosa del contesto naturale in cui è inserita. Sviluppata in tre dimensioni con altezza 80/120/150 cm liberamente accostabili e in grado di creare infinite possibilità compositive, dalla più semplice e composta alla più complessa ed articolata, mantenendo sempre un aspetto originale ed elegante.”
Il risultato è una lampada dal look molto semplice formata da uno stelo sottile a cui è fissato un corpo illuminante altrettanto leggero, orientabile, da cui fuoriesce un fascio concentrato ideale prolungamento del corpo stesso, a indicare quasi una direzione per la luce o per il cammino. Senza pensare alla vasta scelta di finiture disponibili: grigio, antracite, nero, corten, bronzo, Green Forest, White Dream e Rose Ballerina. La collezione tutta in metallo è disponibile in tre diverse altezze, per interpretare il paesaggio con la massima libertà. È possibile regolare l’inclinazione del diffusore o creare una serie di lampade combinando diverse altezze. Questa personalizzazione visiva ricorda l’atto di liberare le classiche bacchette dello Shanghai all’inizio di una partita, aggiungendo un tocco di creatività e divertimento al design. In fondo la luce naturale è mutevole e in continua evoluzione, e questo concetto, per Platek, deve riflettersi anche nelle sue collezioni di lampade. Perché il suo approccio si basa sulla sensibilità e la profonda comprensione della luce come elemento che va oltre la sua funzione di illuminazione. Questa visione si traduce in prodotti come DOT e Shanghai, che catturano la mutevolezza e l’evoluzione della luce naturale, offrendo esperienze uniche e coinvolgenti. Combattere il buio è quasi una missione, una sfida che l’azienda porta avanti con passione e creatività, trasformando la notte in uno spettacolo di emozioni. In un percorso inarrestabile che non dimentica mai la meraviglia e il rispetto e che con umiltà continua la sua sfida per cercare nella totale oscurità un punto di riferimento luminoso.