Era il 1851 quando l’architetto Gottfried Semper scrisse ‘Die vier Elemente der Baukunst’, un’argomentazione in difesa della policromia dell’architettura greca in cui individuò i quattro punti cardine delle architetture di tutti i tempi e di tutti i luoghi: il focolare, il tetto, il recinto e il terrapieno. Da una riflessione sulla sua opera nasce la mostra Sempering, inserita nella XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano e curata da Luisa Collina e dall’architetto Cino Zucchi.
Sempering, oltre a essere un neologismo dal cognome dell’architetto Semper, nell’ambito dell’architettura e del design significa anche ‘un’azione costruttiva su di un materiale o un componente che lascia una traccia formale significativa nel prodotto finale’. L’esposizione, all’interno del Mudec e visitabile fino al 12 settembre, indaga una scelta di eventi progettuali di natura e scala diversa organizzandoli in otto sezioni: stacking, weaving, folding, connecting, moulding, blowing, engraving e tiling. “Si tratta di una selezione di cento progetti provenienti da tutto il mondo – ha commentato Cino Zucchi -, alcuni dei quali molto vicini al concetto di leggerezza, un tema di straordinaria contemporaneità”.
Le otto categorie sono usate come chiave per una possibile revisione dei metodi del progetto moderno, nel tentativo di adattarlo al mondo contemporaneo. Molti i progetti protagonisti della mostra: a partire dalla Blowing chairs di Seung Jin Young (seduta realizzata con palloncini rivestiti con una resina epossidica), passando per Wood Skin (tecnica digitale che permette di lavorare i materiali come se fossero degli origami), arrivando fino al progetto del Padiglione del Cile realizzato per Expo dallo studio Undurraga Devés Arquitectos e caratterizzato da una struttura reticolare in legno lamellare.