Evoluzione e innovazione sono le parole chiave al centro della 62ª edizione del Salone del Mobile di Milano. “Cogliere le nuove tendenze, i cambiamenti di un intero settore coinvolgendo e ascoltando le community vicine e lontane, identificando nuovi approcci, metodologie e tecnologie, sperimentando, in una espressione stare sulla frontiera: questa l’ambizione ancora oggi del Salone”, ha commentato Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, in occasione della conferenza stampa di presentazione della kermesse del design. “Neuroscienze, intelligenza artificiale, nuovi format e percorsi, un progetto culturale unitario ma diffuso, tra coerenza e multidisciplinarietà, le stanze per pensare di David Lynch, l’installazione di Salotto NY che ci porta sott’acqua e tra poesia e numeri fa il punto sullo stato dell’arte dell’industria del bagno ma anche i talk con tanti ospiti tra cui il premio Pritzker Francis Kéré e le performance visionarie di artisti e food designer: tutto è stato pensato per offrire al visitatore e all’espositore un’esperienza eccezionale per contenuto e contenitore, impossibile da replicare se non qui, impensabile da perdere, anche se non si limita a una sola settimana, ma copre tutto l’arco dell’anno grazie alla forza propulsiva e inclusiva della nostra piattaforma digitale”.
La fiera – in scena dal 16 al 21 aprile, presso Fiera Milano Rho – quest’anno non solo ambisce a portare il “bello” e il “ben fatto” su un palcoscenico divenuto d’importanza internazionale, ma lo vuole fare con un approccio nuovo e sfidante, condizione necessaria per innovarsi ed evolvere. Una sfida che ha richiesto visione, ascolto, capacità di analisi, entusiasmo, curiosità e una dose di resilienza ed elasticità per portare benefici all’intero sistema del design in un’ottica di costante miglioramento dell’esperienza fieristica. Il tutto nel contesto e a beneficio della transizione ecologica.
Ne sono scaturiti il rilancio dell’ottimizzazione dei layout e dei percorsi di EuroCucina e del Salone Internazionale del Bagno grazie al contributo delle neuroscienze e sotto l’egida di una filosofia human-at-the-center. Una ridistribuzione totale dei padiglioni con l’obiettivo di raggruppare gli espositori per contenuto e target di visitatori in modo da amplificare valore e senso dell’esperienza di visita; una proposta culturale ricca e multidisciplinare, diffusa in tutta la manifestazione, unita una campagna di comunicazione in costante evoluzione che, grazie all’intelligenza artificiale, raccoglie le conversazioni della comunità internazionale del progetto.
A tutto ciò si aggiunge la collaborazione con il dipartimento e la Scuola del Design del Politecnico di Milano, volta a indagare il Salone come “ecosistema”, ovvero approfondendo il fenomeno nella sua portata socio-economica sul territorio con la successiva elaborazione di un report anticipatore della creazione di un osservatorio permanente. Occorrono anche le celebrazioni per i 25 anni del SaloneSatellite, traguardo che sarcon una mostra in Triennale che, al di là dei tradizionali canoni espositivi, sarà una vera e propria Wunderkammer di oggetti, prototipi, schizzi, immagini e testimonianze. “Il Salone – ha concluso Porro – è un ecosistema che, per poter evolvere, deve tener conto sia del suo DNA e della sua storia, sia al futuro guardando ai giovani e alle tematiche della sostenibilità”.