Il Barocco e il Neobarocco sono un caleidoscopio di emozioni artistiche, una sinfonia visiva di curve sensuali, giochi di luce e ombra, e un’eleganza sfrenata che trasforma l’ordinario in straordinario. Ma per comprenderlo appieno dobbiamo essere disposti a studiarlo e ad ascoltare coloro che riescono a trasmetterne i valori con grazia e maestria. E poi, bisogna anche saperlo attualizzare per riportarlo a noi, ma “non come mera ripetizione di uno stile, ma come una nuova visione della realtà. Perché il Barocco è ancora oggi sperimentazione.” È quello che ci racconta l’architetto Roberto Semprini, ideatore e direttore artistico del festival Barocco e Neobarocco che, con Cristina Morozzi – in veste di curatrice – sono le anime dell’evento siciliano che apre i battenti il 22 settembre e che animerà Ragusa fino al 24 del mese (le mostre resteranno comunque aperte per un mese).

Una kermesse aperta a tutti con un calendario ricco di mostre, incontri e installazioni in luoghi importanti della città, tutti gioielli indiscussi oggi Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. “Siamo alla terza edizione – ci racconta l’architetto – e pensare che tutto è nato quasi per caso. Un incontro, un’amicizia che fiorisce e poi, lei, Ragusa Ibla, con i suoi vicoli stretti e le sue ripide scalinate che si aprono su piazze dalla bellezza teatrale, dove chiese barocche, conventi e residenze aristocratiche riportano alla mente tradizioni lontane”. E qui scatta subito la sua verve di professore e così Semprini ci spiega: “La Valle di Noto continua a sorprendermi, per la sua bellezza dovuta anche alla ricostruzione così splendidamente omogenea avvenuta dopo il terribile terremoto del 1693 che ha dato inizio a una straordinaria resurrezione artistica. Era nato il Barocco siciliano”. E così, a sentirlo raccontare, si avverte subito quanto per l’architetto Roberto Semprini, la bellezza sia una necessità di vita. Si avverte l’entusiasmo di una vita votata alla sperimentazione, d’altra parte, faceva parte del Bolidismo, l’ultima avanguardia del secolo scorso.

Professore universitario, designer e direttore artistico super affermato – e qui basta scorrere il lungo elenco delle sue collaborazioni con aziende come Fiam, Moroso, Alivar, Edra, Slide, Contempo, Dilmos, Pedrali, Morelato e S-CAB, solo per citarne alcune – ama sperimentare e giocare con le epoche storiche con velata nonchalance: “Mi piacciono le suggestioni che arrivano dal passato, Barocco in particolare. Sono i segni che si colgono tra le pieghe della storia, come l’idea della spirale, che ho voluto reinterpretare prendendo ispirazione dalla cupola di Sant’Ivo alla Sapienza a Roma, progettata da Borromini. Ho lavorato su questa forma fino a trasformarla in una seduta. Il divano Tatlin, creato da me in collaborazione con Mario Cananzi per Edra, è un’opera in movimento. Rappresenta una scultura che si trasforma in un elemento scenografico per la casa, con la torsione che diventa parte integrante della sua estetica”. E prosegue: “Perché la decorazione deve avere carattere strutturale deve diventare essa stessa l’oggetto”. Dal suo quartier generale a Rimini – lo spazio RM 12 art & design, galleria d’arte e studio di design e architettura di interni – l’architetto sembra non aver mai voglia di fermarsi, tra la progettazione di arredi e scenografie di grande impatto, che negli anni hanno dato vivaci al fuorisalone di Milano, Abitare il Tempo a Verona, Sun e SIA di Rimini. E adesso che a Ragusa Ibla e i suoi magnifici edifici, a fare da sfondo la sua messa in scena, tutto diventa più magico. Come ci racconta: “All’inizio l’evento era dedicato solo al design poi abbiamo allargato alla fotografia, all’arte e poi anche al food, visto che alcuni chef hanno deciso di reinterpretare anche le ricette dell’epoca”. Tutta la città sarà coinvolta continua a narrare: “Palazzo Cosentini, raccoglie diverse mostre ed esposizioni ispirate al Barocco, dall’Istituto Superiore Industrie Artistiche (ISIA) di Faenza che presenta una “mise en table” barocca, agli studenti del Corso di Fashion design dei Brera che mostrano le loro creazioni ispirate al barocco, mentre quelli del Corso di Progettazione Grafica presentano un alfabeto di segni ispirati alle decorazioni barocche. L’Accademia ABADIR mostra invece un interessante lavoro dei suoi studenti nel Corso di Graphic Design, che hanno reinterpretato elementi architettonici barocchi della provincia di Ragusa in manifesti grafici. Ci sono anche aziende come Migliorinodesign, VIA TOV e Pietracolata che espongono prodotti e decorazioni in stile Neobarocco. Inoltre, ci sono opere d’arte di vari artisti che esplorano il tema in modi diversi, dal design all’arte visiva”.

Ma non solo, prosegue “La kermesse si estende anche all’ex Chiesa San Vincenzo Ferreri con un’installazione di Loredana Roccasalva e al museo della Cattedrale con una mostra fotografica di Giuseppe Leone. Infine, l’evento culmina con una visita al Castello di Donnafugata, un luogo affascinante con affreschi misteriosi e un giardino barocco”. E quindi artisti, ma anche tanti lavori di studenti, alcuni co-firmati dallo stesso Semprini, docente e allievo insieme, perché come ci svela: “Senza dubbio, è un imperativo coinvolgere le nuove generazioni, poiché esse portano con sé una freschezza e un’innovazione che sono come una brezza rinfrescante nel mondo dell’arte e del design. Quello che mi affascina profondamente è la loro mentalità aperta, pronti a sperimentare e a cercare il contrasto, proprio come l’animo ribelle e audace dei grandi maestri barocchi come Gian Lorenzo Bernini e Caravaggio. In realtà, vivo e lavoro per gli studenti e per tutte le persone che mi circondano. Non riesco nemmeno a immaginare l’idea di ritirarmi in pensione, perché credo nell’energia inesauribile e nella curiosità che risiede in ognuno di noi. I giovani, in particolare, sono guidati da quell’impulso istintivo che li spinge a esplorare, a stupirsi delle scoperte e a sfidare i limiti. Sono audaci, pronti ad abbracciare le sfide più ardite e a esprimersi in modi straordinari attraverso il meraviglioso mondo dell’arte e del design”. Perché in fondo sono profondamente neobarocchi.