Quando si definisce una superficie, in ambito di progettazione architettonica o interior design, si parla della pelle di un edificio, di uno spazio interno, di un elemento strutturale o di un dettaglio estetico. Qualsiasi soggetto sia preso in considerazione, certamente si tratta di un elemento dominante e fortemente caratterizzante, a prescindere dalla sua destinazione d’uso finale. Si parla di rivestimenti di facciata, pavimentazioni, pareti verticali interne, top di una cucina o rivestimenti per il bagno. Alcuni tra i materiali di riferimento sono la pietra naturale, la terra cruda, la ceramica, le resine. Le aziende coinvolte nei progetti delle pagine a seguire investono in tecnologia unita alla profonda conoscenza del materiale e del saper fare tipicamente italiano: una accoppiata vincente, in grado di proporre all’architetto e al cliente soluzioni che garantiscano prestazioni tecniche unite a suggestioni estetiche iconiche. Un settore florido, che nonostante il periodo complesso affrontato di recente non smette di investire in ricerca e innovazione, proponendo soluzioni in ambito sia residenziale che contract. I rivestimenti si confermano protagonisti del progetto: capaci di caratterizzare gli ambienti con superfici personalizzate, colori e texture, oltre che pattern e disegni che partono da una proposta a catalogo, poi customizzata per adattarsi alle esigienze progettuali più disparate. Essenziale la versatilità del rivestimento scelto e la possibilità fornita dall’azienda di poter instaurare un dialogo con il progettista per poter trovare soluzioni ad hoc.
New York fa svettare Salvatori
130 William Street è il primo grattacielo realizzato dall’architetto anglo-ghanese Sir David Adjaye. Forte delle collaborazioni con David Chipperfield e Eduardo Souto de Moura, l’architetto ha fondato 15 anni fa il suo studio e ha firmato progetti residenziali e commerciali a Londra, oltre che la Moscow School of Management a Mosca e lo Smithsonian’s National Museum of African American History and Culture di Washington. L’edificio di 66 piani a New York verrà inaugurato nel 2021. L’intervento di Salvatori è evidente sia all’esterno dell’edificio che internamente, nelle zone comuni e nei lussuosi appartamenti. In particolare, il vero contributo al progetto è stato quello di portare la qualità della manifattura artigianale su scala industriale, spingendo al limite le capacità logistiche ed ingegneristiche del prodotto. Come confermato da Gabriele Salvatori, CEO Salvatori: “non si tratta solo di lavorare su una specifica, il nostro ruolo è stato quello di collaborare con gli architetti per ridefinire i limiti dell’interior design”. L’azienda è stata coinvolta per l’intera realizzazione dei bagni, sia master bathroom che secondari, per ognuno dei 400 appartamenti del grattacielo: marmo bianco Carrara levigato e con texture raw, oltre che marmo in grigio Versilia texure bamboo e levigato. Gli arredi sono della collezione Adda di David Lopez Quincoces, nella versione a sospensione. Countertop e backsplash delle cucine sono stati rivestiti secondo progetti custom, così come le zone comuni del condominio. La sales room è stata arredata con complementi per la casa e accessori dell’azienda.
Effetto corten di ISOPLAM a Riga
Jaunā Teika, complesso polifunzionale dello studio TECTUM, è un’espressione particolarmente significativa della trasformazione in atto dal boom economico di inizio Millennio che ha interessato Lettonia, Lituania ed Estonia, le tre ‘Tigri del Baltico’. La struttura è una cellula vitale all’interno di Riga: i suoi condomini possono ospitare più di 700 famiglie e un elevato numero di uffici e altre attività del terziario, con più di 6000 professionisti. Lo stile architettonico funzionale e accogliente ha trovato nel rivestimento decorativo effetto ruggine Oxydecor® Oxyrust di Isoplam la soluzione ideale per rivestire pareti ed elementi di arredo. L’acciaio corten è un materiale molto richiesto e utilizzato nell’architettura e nell’interior design, con lo svantaggio però di comportare costi importanti, oltre ad avere caratteristiche strutturali che non sempre lo rendono di facile installazione. Isoplam ha messo a punto il rivestimento decorativo Oxydecor®, che restituisce un effeto ruggine e garantisce versatilità e facilità di applicazione. A Jaunā Teika è stato utilizzato per rivestire mensole,tavolini e bancone reception, oltre che i profili degli ascensori dell’edificio.
Lapitec® rileggere la tradizione
Un progetto ambizioso e di grande rispetto verso il contesto e la cultura che ha dato vita a una costruzione nuova, affacciata sul mare di Porto Rotondo, in Costa Smeralda. Realizzata dallo studio Mario Mazzer Architects, Villa Emma è l’esempio concreto delle tante possibilità architettoniche che il Lapitec® consente: la pietra sinterizzata, infatti, è stata utilizzata per i pavimenti, per le pareti interne, per le scale, per la facciata e per la piscina; tanto nel suo formato più grande quanto in dimensioni più piccole. La sua inalterabilità agli agenti atmosferici e alla salsedine ne hanno consentito l’uso senza limitazioni anche in esterno. La lavorabilità tipica delle pietre ha permesso la realizzazione di dettagli come i tori sul bordo piscina, la creazione di gradini retroilluminati da Led sulla scala interna. I colori sono coerenti con il paesaggio circostante: per la pavimentazione e i rivestimenti interni è stato scelto il colore Avana, in finitura Dune; mentre la finitura Vesuvio in Bianco Polare riveste la facciata frontale. In piscina è stata scelta la finitura Dune per il fondo e le pareti in Grigio Cemento, e Nero Antracite Vesuvio per il camminamento esterno.
Bisazza scelta da un’archistar
Firmata dall’architetto giapponese Shigeru Ban e inaugurata a Bienne in Svizzera lo scorso dicembre 2019, dopo cinque anni di lavori ha visto la luce la nuova sede del brand di orologi Swatch. Un imponente complesso che si articola su una superficie di 25.000 metri quadrati, dimensioni così importanti al punto da considerarla una delle strutture in legno più grandi al mondo. La Cité du Temps, palazzo adiacente che ospita il museo OMEGA e il Planet Swatch, è un edificio complementare ma indipendente dal resto del complesso architettonico: leggermente rialzata, sembra fluttuare sui pilastri sottostanti raggruppando nello stesso volume lo spirito tipico del marchio Swatch, il carattere lussuoso di Omega e la Nicolas G. Hayek Conference Hall caratterizzata da una forma ellittica arricchita da un’elaborata facciata a mosaico. Bisazza ha partecipato a questo progetto rivestendo, con un milione e mezzo di tessere in mosaico di vetro, la cupola dalla forma ellittica di 700 metri quadrati. La sfumatura personalizzata è stata scelta dall’architetto vincitore del Prizker Prize e realizzata esclusivamente per questo progetto. L’uso innovativo di materiali costruttivi, le forme bombate e le ampie vetrate trasmettono leggerezza, trasparenza e luminosità a tutti gli spazi, che si fondono con armonia nell’ambiente circostante.
Matteo Brioni: terra cruda nel cuore di Roma
L’Hotel dei Barbieri è nato dall’adaptive re-use di due piani di Palazzo Cavallerini Lazzaroni, edificio seicentesco nel centro storico della capitale. Bene architettonico vincolato da Soprintendenza e Unesco, l’Hotel Barbieri porta la firma dello studio MORQ (Matteo Monteduro, Emiliano Roia e Andrea Quagliola) che, in nome dei vincoli citati, ha lasciato invariati gli esterni ma ha riconfigurato gli interni coinvolgendo Matteo Brioni, azienda mantovana nota per la sua lavorazione della terra cruda, il materiale edilizio più antico al mondo. Nata dalla pre-selezione di argilla e inerti provenienti da diversi territori, la terra cruda presente all’intero dell’Hotel dei Barbieri si concretizza in MultiTerra Natural (per la zona reception, le stanze e i corridoi) e TerraPlus Wet (per i vani doccia). MultiTerra Natural è un intonachino naturale a base d’argilla i cui colori derivano dal sito di estrazione del terreno. La tipica struttura lamellare contribuisce a creare superfici caratterizzate da una profonda intensità del colore. TerraPlusWet è una malta rinforzata a base di argilla a grana extra fine. Viene fornito come sistema integrato di finitura, a base epossidica, per applicazione su superfici orizzontali e verticali in ambienti interni che necessitano di un’ottima resistenza all’acqua, come nel caso dei vani doccia dell’hotel.
Restauro alle porte di Torino per Keope
Ceramiche Keope, azienda di riferimento nella produzione di rivestimenti e pavimenti in gres porcellanato parte del gruppo Concorde, ha contribuito con le sue collezioni al restauro dell’ex collegio San Filippo Neri di Lanzo Torinese, oggi residenza sanitaria. Attraverso un restauro importante, Picco Architetti ha trasformato l’edificio ottocentesco alle porte di Torino in un residence assistenziale sviluppato su quattro piani che accoglie cento posti letto. In questo contesto, le serie Code (pavimenti in gres porcellanato effetto pietra, adatti sia per interni che per esterni) ed Elements Design (gres porcellatato effetto resina) di Ceramiche Keope sono state scelte dallo studio per le pavimentazioni indoor e outdoor dell’RSA. Ispirata alla purezza della pietra naturale e all’intensità del cemento, per la realizzazione dell’ingresso principale e del cortile è stata utilizzata la serie in gres porcellanato Code nella nuance Taupee nel formato 30×120 cm con spessore K2. Nella stessa tonalità Taupe, Elements Design veste le camere collocate ai piani superiori e gli spazi di ritrovo e relax al piano terra. La collezione in finitura R10 valorizza lo stile essenziale della residenza.