Una combinazione di visione, coerenza, collaborazione e apertura al cambiamento, soltanto abbracciando questi principi e adottando un approccio strategico completo, un’azienda può sperare di rilanciarsi e raggiungere nuovi traguardi. Un processo, non semplice, che è il risultato di un lavoro costante e di una visione ben ponderata. È quello che racconta Stefano Giust, Direttore Operativo di Varaschin nel libro Riposizionare con successo le PMI di qualità, che offre un piano dettagliato per aiutare le piccole e medie imprese italiane (PMI) a superare le sfide legate alla comunicazione dei loro valori e a riconquistare la competitività. “L’idea è nata – spiega l’autore – dopo un’intervista con un imprenditore, incuriosito dal mio intervento dove svelavo alcuni segreti del successo di Varaschin. Lui era di fatto soddisfatto, ma non io, avevo bisogno di creare un modello, un paradigma o un archetipo, come lo chiamo nel libro, che fosse la sintesi di un processo poi suddiviso in otto punti saldi, con tempi di sviluppo stimati tra tre e cinque anni”. E come un unico punto di partenza fondamentale: la qualità della produzione e l’identità aziendale senza la quale nulla è possibile. Al centro della strategia di Giust si trova ciò che egli chiama il “modello di coerenza” che a sua volta ha tre pilastri fondamentali per assicurare il successo della strategia. Il primo aspetto, l’immagine coordinata qualificata, sottolinea l’importanza di un’identità aziendale ben definita e coerente. Questo va oltre il semplice logo o il design del marchio perché, come racconta “riguarda l’intera percezione che l’azienda trasmette al mondo esterno. Una chiara e coerente identità aziendale aiuta a distinguersi sul mercato, a creare un riconoscimento immediato e a costruire un rapporto di fiducia con i clienti, i fornitori e gli investitori”. Il secondo aspetto, è “l’offerta di prodotti e servizi ineccepibili” spiega che, sottolinea l’importanza di consegnare ai clienti esattamente ciò che promesso, senza compromessi sulla qualità. “Questo – prosegue – è essenziale per costruire una reputazione di affidabilità e per mantenere la fedeltà dei clienti nel lungo termine”. Il terzo elemento riguarda la fiducia e la credibilità, che sono costruite attraverso l’aderenza continua al modello di coerenza che deriva dalla sua capacità di rispettare gli impegni, di essere onesta e di dimostrare un impegno costante nel migliorare.

“Emozioni e visione condivise, per rendere l’impresa sempre più credibile” e conclude “la focalizzazione sul core business deve diventare la bussola che orienta nella direzione giusta. Aiuta a mantenere un percorso chiaro, una visione coerente e un impegno costante verso l’eccellenza”. Tuttavia, affinché il modello funzioni in modo ottimale, è imperativo che sia pienamente abbracciato e condiviso da tutti i dirigenti e i dipendenti dell’azienda. In altre parole, la sua efficacia dipende in modo critico dalla partecipazione e dal supporto unanime da parte di tutti i livelli gerarchici e del personale, rendendolo così un elemento insostituibile per il successo dell’impresa. La condivisione, racconta ancora Giust, “deve vedere tutti protagonisti e impegnati in uno sviluppo positivo” Un ulteriore aspetto cruciale evidenziato dall’autore riguarda le iniziative di sostenibilità, che oggi non vengono più considerate come semplici spese, bensì come investimenti chiave per il futuro. Gli stakeholder riconoscono il valore della sostenibilità, e i clienti sono disposti a premiare le aziende che adottano pratiche sostenibili. Attraverso questo approccio, l’azienda non solo può contribuire al miglioramento dell’ambiente, ma può anche ottenere un vantaggio competitivo, consolidando al contempo i profitti. E per rendere ancora più chiaro questo concetto fondamentale, l’autore ha deciso di inventare un nuovo acronimo “BBFS”, che sta per bello, ben fatto e sostenibile. Una sigla che guarda al futuro e stimola le aziende al cambiamento.