Se i numeri raccontano il successo dell’edizione speciale del Salone del Mobile, anzi del ‘Supersalone’, che con le sue 60mila presenze ha dato soddisfazione a coloro che ci avevano creduto sin dall’inizio, resta tutta sul tavolo l’analisi su cosa abbia rappresentato davvero la manifestazione per gli operatori del settore e, soprattutto, quale eredità lasci in vista del 2022. L’edizione ‘importante’, quella del 60esimo, quella due volte rimandata causa Covid, sarà infatti quella del prossimo anno. Ma cosa succederà davvero? Ci saranno cambiamenti rispetto alle consuete modalità, oppure la proposta ‘snella’ del Supersalone ha insegnato qualcosa? Partiamo dal primo elemento utile alla riflessione e cioè che quella di settembre è stata una kermesse più votata alla comunicazione, alle pubbliche relazioni, al ritorno ai rapporti in presenza. Tutto necessario dopo la pandemia, che aveva messo troppe distanze. Il Design Made in Italy aveva bisogno di dire al mondo che non solo non aveva perso terreno. Anzi. Aveva ancora tanto da dire. E così le grandi maison hanno offerto un assaggio di quello che sarà il prossimo anno. Nessuna grande sorpresa. Tutto largamente atteso. Nel centro di Milano, poi, si è potuto assistere a una grande operazione di rifacimento di maquillage di negozi e showroom e molti sono stati i brand a investire su nuovi spazi. Che, va detto, hanno avuto un ottimo riscontro. Ora, c’è da chiedersi quale sarà il range accettabile di investimento per gli stand in fiera il prossimo anno. E questo è un punto che gli organizzatori hanno ben presente. Ma dovremo anche aspettare qualche mese, o forse qualche anno, per capire se ci saranno novità e cambiamenti nelle strategie delle aziende, che oggi sono ancora parzialmente in attesa di capire cosa riserverà la pandemia, ma soprattutto sono ‘drogate’ da un mercato in bolla, da una domanda così importante che non richiede grandi sforzi di innovazione, se non in termini di sostenibilità, soprattutto di processo. Scopriremo tra qualche tempo quindi, quando la curva tornerà a scendere e a normalizzarsi, chi avrà la forza e le risorse, creative e finanziarie, per affrontare con successo le nuove sfide.