Non si finisce mai di scoprirle, nei colori, nelle varianti e nelle soluzioni materiche: le superfici in resina o in microcemento sono un’eccellenza italiana grazie a imprese che investono in ricerca e sostenibilità.
Chi ricorda più il tempo in cui le resine o i cementi erano esclusivamente materiali per i pavimenti di magazzini e fabbriche, grigie e inespressive? Gli anni Sessanta, il cemento armato e il boom edilizio… Qualche decennio è trascorso e molta inventiva imprenditoriale e di ricerca è stata spesa sul fronte delle resine e dei microcementi per l’interior design, fino ad arrivare al momento attuale, in cui questi materiali rappresentano una risorsa irrinunciabile per l’architettura. Garantiscono prestazioni sempre più elevate e declinazioni estetiche pressoché infinite, tanti quanti sono i colori e le possibili applicazioni. I ‘pavimenti e rivestimenti continui’, come sono stati definiti, senza fughe e pratici da gestire e pulire, non possono che continuare a crescere. La ripresa del settore edile e gli sviluppi tecnico-scientifici favoriscono il loro impiego; le imprese italiane hanno tenuto le posizioni durante i mesi più difficili della pandemia e ora vedono risalire i fatturati; la ricerca non si è mai fermata e sperimenta ogni giorno soluzioni sostenibili. Alcuni dei principali esponenti italiani del settore ne raccontano le evoluzioni: Gobbetto, Kerakoll e Ideal Work.
Con Gobbetto la resina ricicla gli scarti e fa risparmiare
Giancarlo Gobbetto è stato il pioniere italiano delle resine: fondatore dell’azienda che porta il suo cognome, è divenuto simbolo di coraggio imprenditoriale e creatività. Mancato da poco (a fine luglio 2021), ha lasciato l’azienda nelle solide mani dei figli Gianluca e Clarissa. Dalla fine degli anni Cinquanta, quando le resine erano utilizzate unicamente per rivestire barche e aerei, Giancarlo Gobbetto ha promosso la resina applicata all’edilizia con il Monosint, la prima linea di resine monolitiche. Lo chiamò Gaetano Pesce negli anni Ottanta e da allora la resina si trasformò in un materiale artistico. “Il Gruppo porta avanti un brand italiano riconosciuto nel mondo”, afferma Gianluca Gobbetto, direttore tecnico commerciale, “oltre al fatturato aziendale bisogna tenere conto dell’indotto che coinvolge rivenditori e posatori, artisti e designer. Il fatturato attuale è intorno ai 5 milioni di euro, ma l’indotto arriva a 25 circa. I mercati forti sono in Europa – Germania, Svizzera e Ungheria in testa. Ma anche l’Oriente: in Giappone, a Tokyo, a Pechino e Shanghai. I fornitori orientali rimangono a bocca aperta: loro producono le materie prime, ma non sono in grado di fabbricare la resina di qualità ed applicarla.”
Con il celebre Monosint inventato dal padre Giancarlo sono state realizzate sedi storiche come Motta, Alemagna, Glaxo, Alfa Romeo. “L’incontro tra mio padre e Gaetano Pesce”, continua Gianluca Gobbetto, “ha spalancato le porte della creatività alla resina.” Anni ruggenti; ma oggi qual è il rapporto con il mondo del progetto? “La resina è il materiale del futuro”, ribadisce convinto, “i solventi e tutto quello che è nocivo sono stati man mano eliminati. Quando è catalizzata, la resina è inerte, si comporta come un sasso. È riciclabile, gli sfridi e gli scarti sono riutilizzati per fare stucchi.” In Gobbetto, azienda che funziona con energia solare e che ha piantato 500 alberi in fabbrica a Trezzano, sono allo studio progetti con resina di recupero, plastica macinata, polvere di caffè e materiali organici di scarto per pavimenti ecologici. Recentemente ha esordito un nuovo prodotto, Dega Energy, che consente il risparmio del 20% di energia per il riscaldamento: “È un nostro brevetto”, spiega Gobbetto, “un prodotto in pasta senza solventi (atossico), bi-componente, a base di resine sintetiche arricchite con pigmenti, cariche fibrose, quarzifere e metalliche con proprietà magnetiche e conduttive. I pavimenti e i rivestimenti presentano così miglior conducibilità termica, e sono in grado di fornire una buona barriera di isolamento dalle onde elettromagnetiche. Se applicato a pavimenti con pannelli radianti, Dega Energy migliora l’efficienza termica per la diffusione del calore. Sulle pareti consente il fissaggio di accessori e complementi d’arredo con magneti specifici, evitando forature per chiodi o tasselli”. Ma non finisce qui: “Puntiamo ai mobili e ai complementi d’arredo”, rivela infine Gobbetto, “e per poter esportare il materiale là dove non ci sono applicatori professionali abbiamo studiato pannellature da fissare con tasselli e pavimenti autoposanti.”
L’alfabeto colorato di Kerakoll riveste tutte le superfici
Costruire e vivere nel rispetto dell’ambiente e del benessere abitativo: questa la mission che si è data Kerakoll, la prima azienda al mondo a offrire una soluzione globale nei materiali e nei servizi per l’edilizia sostenibile. Il Gruppo di Sassuolo, fondato da Romano Sghedoni nel 1968 e ancora oggi controllato dalla famiglia, ha una storia di successo: dagli 11 milioni fatturati nel 1990 ai quasi 500 del 2020, con 2000 persone impiegate e presenze dirette in 12 Paesi.
Nell’annus horribilis 2020 i dati hanno comunque mostrato un andamento positivo: i ricavi totali aggregati hanno raggiunto i 486 milioni di euro, mantenendosi sostanzialmente in linea rispetto al 2019, nonostante i due mesi in cui le attività produttive e distributive sono rimaste inattive. Poi, a partire da maggio 2020 si è registrata una forte crescita che, a livello aggregato, nel resto dell’anno è stata pari a circa il +8,8%. L’Italia ha rappresentato il mercato più rilevante con 289,7 milioni di euro realizzati nel 2020, pari a oltre il 60%, ma il Gruppo ha confermato la sua vocazione all’internazionalizzazione. Le performance migliori sono state realizzate in Polonia (+11% del fatturato), Spagna (+9%), Portogallo (+6%) e Grecia (+3%).
A commento di questi dati Andrea Remotti, amministratore delegato, conferma la volontà di ampliamento degli orizzonti, sia in ricerca, sia nei mercati: “Approcciamo il futuro con ottimismo nella convinzione che quelli che da sempre sono i nostri principali driver di sviluppo – le persone e la sostenibilità – saranno ancora più fondamentali per presidiare il mercato che verrà. In questa direzione va il piano di investimenti varato da Kerakoll per 175 milioni di euro nei prossimi 5 anni, con focus sull’internazionalizzazione”. La ricerca in Kerakoll è un must, e lo dimostrano i numeri del Kerakoll GreenLab, il centro tecnologico più avanzato al mondo per lo studio e lo sviluppo di nuovi materiali per l’edilizia green: circa 5% del fatturato investito (15 milioni), 7.000 m2 di superficie dedicata, 9 laboratori specializzati in cui operano più di 140 ricercatori bioedili con 1.500 strumentazioni.
In quest’ottica l’anno 2021 ha visto nascere Color Collection, la nuova proposta di pitture e resine decorative eco-compatibili, coordinate in una palette di 150 colori e 15 texture materiche per la decorazione d’interni. L’architettura e l’interior design hanno, in tal modo, uno strumento impareggiabile per interpretare le tendenze, le sensibilità e le richieste di personalizzazione. Tutte le superfici sono coinvolte: pareti e pavimenti, interni ed esterni, legni e intonaci. Dai toni pastello alle tinte più intense, Color Collection consente di combinare le tonalità in modo armonico. La ricerca estetica, però, non dimentica la sostenibilità: i colori sono formulati con pigmenti di alta qualità combinati con oli e principi attivi naturali.
I microcementi di Ideal Work alla conquista del mondo
Dall’incontro tra Maurizio Pontello e Luca Seminati, il primo ex posatore con decenni di esperienza nel settore e il secondo commerciale e tecnico, scaturisce nel 1996 l’idea di fondare Ideal Work a Vallà di Riese Pio X, una piccola località in provincia di Treviso. L’obiettivo era quello di introdurre il concetto di qualità del calcestruzzo, e oggi si può dire che sia stato centrato, se dopo 25 anni Ideal Work è leader europeo nel settore delle pavimentazioni e degli intonaci stampati in calcestruzzo, con una presenza in oltre 25 paesi nel mondo. Oggi Luca Seminati è direttore vendite dell’azienda e Maurizio Pontello direttore tecnico: “Sul fronte dello sviluppo vediamo una costante crescita del mercato del calcestruzzo decorativo”, affermano a due voci, “soprattutto all’estero, dove l’estetica e le performance delle nostre soluzioni sono sempre più apprezzate. Nel 2020 abbiamo deciso di crescere ulteriormente entrando a far parte di Bostik, multinazionale francese specializzata nella produzione di adesivi, preparazioni di superfici per muri e pavimenti, sistemi di impermeabilizzazione, sigillanti, attiva in Europa, Nord America e Asia, e parte del gruppo Arkema. Grazie a questa integrazione”, confidano, “abbiamo la possibilità di migliorare la nostra area Research & Design e offrire soluzioni integrate e innovative”. I numerosi progetti internazionali che hanno adottato le soluzioni proposte da Ideal Work testimoniano questa continua crescita: “Microtopping è il fiore all’occhiello delle nostre soluzioni”, spiegano Seminati e Pontello, “in soli 3 mm di spessore è in grado di rivestire qualsiasi superficie, orizzontale e verticale, donando continuità. È personalizzabile in una grande varietà di colori ed effetti. L’architetto Robert Konieczny lo ha scelto per la sua abitazione, Konieczny’Ark (Wallpaper Design Awards 2017) e per From The Garden House, una residenza contemporanea in Polonia il cui progetto è ispirato dal giardino. O, ancora, il Museo Zoya vicino a Mosca, un progetto di Architectural Buro A2M, e lo Ucca Design Art Museum in Cina a firma di Open Architecture.”