Questo salone non s’ha da fare. Ma non è detta ancora l’ultima parola. La palla è ora nel campo di Federlegno Arredo Eventi che, dopo la decisione di Claudio Luti di lasciare la presidenza del Salone del Mobile, deve ora prendere la decisione più difficile. Per tanti motivi. La consapevolezza che un’edizione di settembre sarebbe stata penalizzata dalla scarsità, per non dire assenza, di operatori esteri, è sempre stata ben chiara a tutti, organizzatori e aziende. Qualcuno l’ha considerata dirimente nella scelta di non partecipare, e lo ha dichiarato; qualcun altro ha puntato più sulla necessità di dare comunque un ‘segnale’ al sistema e al mondo che il design italiano è in buona saluto e pronto a ripartire. Ma c’è stato qualcun altro ancora che ha giocato a carte coperte. È rimasto, anche comprensibilmente, alla finestra in attesa di prendere posizione a giochi fatti.
Ora che il Governo ha indicato la data di ripartenza delle fiere (il 15 giugno) e le condizioni sospensive si sono avverate, quanti si erano espressi a favore del Salone a settembre ora dovrebbero buttare alle ortiche tutti i dubbi e manifestare piena adesione. Eppure no. Tanti, troppi si sono tirati indietro. Anche alcune aziende che dubbi non ne avevano espressi proprio. Amarezza, soprattutto, da parte di Luti: “Rispetto le decisioni di tutti, ma non condivido la volontà di non fare squadra in un momento così delicato e di rinunciare almeno a provare a definire un percorso concreto per fare quello che potrebbe essere il Salone simbolo della ripresa del Paese”, ha dichiarato, prima di chiudere la porta alle spalle. Un gesto il suo che in tanti, forse tutti, hanno interpretato nell’immediato come una tagliola definitiva sull’edizione autunnale del Salone.
Eppure, a stretto giro di posta, è arrivata la nota, stringata e ufficiale di Flae: “Il Consiglio di amministrazione di Federlegno Arredo Eventi ha ricevuto le dimissioni di Claudio Luti dalla presidenza del Salone del Mobile.Milano e conferma che a oggi non è stata ancora assunta alcuna decisione inerente all’organizzazione del Salone del Mobile.Milano 2021. Ogni decisione è rimessa alla valutazione del Consiglio di amministrazione della società che si riunirà nei prossimi giorni”. Nei prossimi giorni, dunque, si capirà il destino della manifestazione.
Intanto però si scaldano gli animi, come è naturale che sia. Tra coloro che levano gli scudi Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: “in questa fase delicata della ripartenza è fondamentale evitare passi falsi. Mettere in discussione il Salone del Mobile è un gravissimo errore. La campagna vaccinale che procede rapida e i protocolli di sicurezza permettono di guardare con ragionevole ottimismo all’appuntamento fieristico del 5 settembre. Il Salone del Mobile è una delle manifestazioni più importanti di Milano, coinvolge migliaia di imprese e produce un indotto di oltre 200 milioni di euro. Dopo lo stop dello scorso anno, la ripartenza della manifestazione ha un forte valore anche simbolico. La nostra città e il Paese hanno assoluto bisogno di segnali di fiducia per rimettersi in cammino e recuperare al più presto il terreno perduto”. C’è anche chi usa toni minatori come Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, che nella chiosa della sua dichiarazione afferma: “rinunciare al Salone del Mobile quest’anno sarebbe incomprensibile e, come imprese alberghiere, non sceglieremmo certo, per forniture e ristrutturazioni, i prodotti provenienti da aziende che hanno voluto il rinvio del Salone”.