È stato presentato oggi il progetto di riqualificazione dell’edificio milanese di via Chiusa 2, ex Esattoria, gestito da Axa Investment Managers Real Assets, che prenderà il nome di Vetra Building.
Firmata dalla società di progettazione Il Prisma, la riqualificazione architettonica dell’immobile, di 35mila metri quadri lordi totali, mira a creare uno spazio aperto agli abitanti e volto all’internazionalizzazione degli spazi. “Il concetto di apertura è stata la linea guida dell’approccio al progetto sin dagli inizi – ha spiegato Federico Faravelli, local head of asset management – Axa IM – Real Assets – sia a livello architettonico, per cui dal cortile al centro dell’edificio sarà possibile spaziare con lo sguardo fino al parco Vetra, sia nel senso di fruibilità da parte della cittadinanza”. “Proprio a quest’ultima idea si ispira l’evento del prossimo 18 ottobre (dalle 18.30) “#FacciamoPiazza”, una festa aperta alla città ma anche un esperimento collettivo che inviterà i cittadini milanesi a esprimere la loro idea di piazza ideale, condividendo proposte per il futuro di piazza Vetra, che diventeranno spunto creativo per un’installazione delle Design Weel 2019″, ha aggiunto l’Assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran.
La chiusura della prima fase dei lavori è prevista per marzo 2019 mentre per la conclusione della seconda fase bisognerà attendere la fine del 2020. Il risultato sarà un nuovo centro con uffici ai piani superiori e un’area destinata a food district al piano terra, il tutto in un colloquio costante tra spazi interni ed esterni grazi e all’ampio utilizzo di vetrate, nel rispetto dell’intenzione di promozione sociale di una zona poco sfruttata fino ad oggi. Una galleria pedonale collegherà, dunque, piazza Vetra alla zona retrostante l’immobile, via Wittgens.
La rigenerazione urbana dello storico quartiere è in mano alla Business Unit Landscape, divisione interna de Il Prisma incaricata di esaminare i mutamenti urbani, le dinamiche che li orientano e le relazioni con gli abitanti. E per farlo, la unit ha intervistato numerosi residenti, fruitori dell’area e negozianti per conoscere più da vicino le reali necessità del quartiere. “Crediamo nella nota teoria criminologica delle ‘finestre rotte’ di Philip Zimbardo – ha affermato Stefano Carone, managing partner de Il Prisma – ovvero nel fatto che un contesto urbano curato e controllato inibisca la micro-criminalità e i comportamenti anti-sociali”.
Nello specifico, la riqualificazione prevede la creazione di “tre livelli di contatto – ha spiegato Sebastiano Pasculli, team leader & associate de Il Prisma – Fisico, aprendo le corti interne e rendendo percorribili gli ambienti che portano dall’edificio al parco, precedentemente chiusi da un volume all’ingresso; Visivo, valorizzando la vista sul paesaggio amplificando l’immissione di illuminazione naturale e trasformando le pareti grazie all’introduzione di numerose finestrature; Evocativo, recuperando la spiritualità del territorio a ridosso della Basilica di San Lorenzo e realizzando un nuovo livello che si relazioni con emergenze monumentali oggetto di Tutela Paesaggistica”.