Sarà una struttura innovativa, tecnologicamente avanzata, che armonizzerà l’estetica dello stabilimento con il territorio circostante e apportando benefici per le persone che vi lavorano e per il territorio in cui sorge. Sono queste le fondamenta della nuova S. Pellegrino Flagship Factory, la nuova casa dell’acqua minerale del gruppo che sarà disegnata dall’archistar danese Biarke Ingels, a capo dello studio di architettura BIG (Bjarke Ingels Group). Il progetto è stato ufficialmente svelato a Milano nell’ambito dell’incontro “S.Pellegrino Flagship Factory – La Fabbrica del Futuro per far vincere il Made in Italy”, ed è il risultato di un contest mondiale lanciato dal brand di acqua minerale in Italy e curato da Luca Molinari Studio.
BIG sarà partner dell’azienda per i prossimi quattro anni e i primi lavori di costruzione partiranno nel 2018.
L’anno in corso sarà dedicato alla progettazione esecutiva mentre i lavori di costruzione partiranno nel 2018. La prima priorità è la costruzione del ponte che collegherà lo stabilimento alla variante di Zogno per passare poi a quella del parcheggio multipiano per i mezzi pesanti. Dal 2019 l’attenzione sarà concentrata sugli uffici e sulla parte nord della fabbrica e sarà costruito il S.Pellegrino Experience Lab, un luogo avveniristico dove i visitatori potranno scoprire non solo tutti i valori dell’acqua minerale ma anche rivivere il viaggio lungo 30 anni che – dalla precipitazione in quota, all’arricchimento nelle rocce, all’arrivo alla fonte – l’acqua S.Pellegrino compie prima di diventare quel prodotto che tutti conosciamo.
“Stiamo ponendo la prima ideale pietra della Factory destinata a essere il fiore all’occhiello del nostro Gruppo – ha affermato Stefano Agostini, presidente e AD del Gruppo Sanpellegrino –. Il progetto di BIG è stato quello che più di tutti si è avvicinato ai valori della marca e all’impegno dell’azienda: rilanciare il ruolo di ambasciatori del made in Italy raccontando un bene straordinario e non delocalizzabile quale l’acqua minerale; generare valore e benefici concreti per le comunità in cui operiamo; migliorare la qualità del lavoro e quindi incrementare la produttività delle nostre persone rafforzando lo spirito di appartenenza e il piacere di lavorare in un’ambiente visionario, confortevole e gratificante”.
La proposta intende far emergere l’identità della fabbrica: la nuova S. Pellegrino Factory e l’Experience Lab affioreranno dall’ambiente naturale così come l’acqua minerale sgorga dalla sorgente. Infine, con l’obiettivo di dare una continuità tra produzione e consumo, elimina la tradizionale separazione tra linee di produzione e uffici tipica delle fabbriche.
La nuova Factory nasce anche nell’ottica di un rapporto virtuoso con le comunità locali. Il progetto, che prevede un investimento complessivo di 90 milioni di euro, interesserà infatti i territori di San Pellegrino Terme e Zogno e si pone l’obiettivo di armonizzare l’estetica dello stabilimento con l’ambiente circostante e creare i presupposti, logistici e culturali, per valorizzare la vocazione turistica della Valle Brembana quale luogo di origine dell’acqua minerale.
“Questo progetto è il segno di un’attenzione concreta e di forte legame del Gruppo Sanpellegrino verso il nostro territorio – ha dichiarato Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino Terme –. La nuova fabbrica si inserisce nel tema dello sviluppo turistico della nostra cittadina e siamo convinti che possa innestare altre iniziative data la ricaduta sul territorio, soprattutto in ambito di ricettività turistica”. “La nostra comunità guarda con favore al progetto del Gruppo Sanpellegrino – ha aggiunto Giuliano Ghisalberti, sindaco di Zogno –. Siamo convinti che la cooperazione tra pubblico e privato sia un modello virtuoso per riqualificare il nostro territorio e rilanciare l’immagine di tutta la Valle Brembana nel mondo generando certamente effetti positivi sull’occupazione”.
Il Gruppo San Pellegrino, che ha registrato nel 2015 un fatturato di circa 911 milioni di euro, pari a 3,6 miliardi di bottiolie vendute prevede una crescita nei prossimi anni del 25%. I prodotti della società, che occupa 1.500 persone tra i 7 stabilimenti e il cui business spazia dalle acque minerali alle bibite, fino ai classici aperitivi, esporta in 150 Paesi. “Nulla funziona meglio del raccontare la fabbrica per spiegare la storia e la tradizione del made in Italy”, ha commentao l’architetto Giulio Cappellini tra i membri della giuria che ha votato il progetto.