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Pratic pensa a consolidare la brand identity

Serie Brera, pergola bioclimatica Pratic

Pratic pensa a consolidare la brand identity

Di Giulia Mauri
22 Maggio 2020

Ripensare gli esterni come innovative stanze del comfort da vivere tutto l’anno è il concept che da oltre mezzo secolo guida la progettazione di Pratic, una storia made in Italy firmata dalla famiglia Orioli. Nata nel 1960, l’azienda con sede a Fagagna, in provincia di Udine, si colloca oggi tra le più importanti realtà internazionali del settore delle coperture solari, con fatturato consolidato nel 2019 pari 41,4 milioni di euro, realizzato per il 67% in Italia e per il 33% all’estero. Ma quali sono le prospettive a partire dall’attuale ‘fase 2’? Pambianco Design lo ha chiesto a Edi Orioli.

“La pandemia ha impattato notevolmente la nostra attività – afferma il vicepresidente dell’azienda friulana – perché, nonostante i nostri più recenti prodotti siano pensati per un uso continuativo anche durante i mesi invernali, il nostro lavoro rimane sostanzialmente stagionale. Dal momento della chiusura, il 10 marzo, abbiamo perso una fetta importante di fatturato, ma fortunatamente nei primi tre mesi dell’anno avevamo registrato una crescita a doppia cifra che ci ha sostenuto”. Per quanto riguarda la produzione, “siamo ripartiti abbastanza bene e con un certo entusiasmo, anche se poi abbiamo dovuto aspettare la riapertura dei nostri punti vendita in tutta Italia, che sono più di 850”.

Alla distribuzione sul suolo nazionale si affianca una consolidata rete di rivenditori e agenti in Europa. La crescita esponenziale degli ultimi anni ha consentito, inoltre, un ampliamento del mercato di riferimento verso nord Africa, Emirati Arabi e Australia. “Sicuramente avere anche l’estero come polmone è un elemento importante. La scelta che abbiamo fatto cinque anni fa di iniziare a spingerci al di fuori dei confini italiani è stata strategica e sta dando dei buoni risultati”. In questa fase, chiaramente, anche il versante straniero deve fare i conti con la gestione della situazione emergenziale. “Arriva qualche ordine da Svezia e Germania, ma siamo ancora fermi al parcheggio in folle. Speriamo almeno di riuscire a mettere la prima la prossima settimana”, si augura con una metafora motociclistica il pilota quattro volte vincitore della Parigi-Dakar. In ogni caso, immaginando un futuro prossimo, preferisce concentrarsi sul mercato europeo, mantenendo solo qualche avamposto in Paesi più lontani, poiché “le nostre pergole e tende da sole sono customizzate e all’aumentare delle distanze aumenta anche la difficoltà nel garantire assistenza dalla consulenza al trasporto e all’installazione, fino al servizio post-vendita”.

Sebbene il clima sia di attesa, nell’ipotesi che servano ancora un paio di settimane prima di potersi esprimere sull’andamento del mercato e sulla ripresa del mondo Ho.Re.Ca, che è uno degli ambiti di maggiore interesse commerciale per l’outdoor, l’azienda ripensa i propri obiettivi strategici, a partire da un adeguamento del canale distributivo all’immagine proposta dal brand. “Più che un progetto, sarebbe un sogno, ma un sogno realizzabile”, rivela Orioli. “Vorremmo alzare la qualità dei nostri rivenditori, che dovrebbero crescere in termini di professionalità, attenersi a una certa etica di vendita, garantire un determinato livello assistenza. Farebbe bene non soltanto alla nostra azienda, ma a tutto il nostro comparto che in questi anni si sta sviluppando”, conclude.

Edi Orioli
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