Nel primo giorno di manifestazione (nella parte alta della mattinata), il Salone del Mobile registra il 33% di biglietti “in più rispetto allo scorso anno”. Così Maria Porro, Presidente della manifestazione, a margine della cerimonia di inaugurazone, evidenzia come sia “interessante la composizione dei Paesi che confermano il ritorno degli operatori internazionali da tutto il mondo a Milano, al Salone del Mobile. L’Italia è al primo posto, seguita a ruota da Germania e Cina. Poi Francia, Spagna Svizzera, quindi una forte presenza europea a rimarcare la centralità di questo evento. Poi il Brasile, Usa, Paesi Bassi e Regno Unito: il mondo ritorna oggi a Milano, al Salone del Mobile, qui in Fiera, che si riconferma punto di riferimento per il mondo del design e dell’arredamento”. Così Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, a margine della cerimonia di inaugurazione della 61esima edizione della più importante kermesse per il legno arredo.
“Salone, Aprile, Milano, Italia e, finalmente, Mondo: cinque parole che rappresentano un segnale molto forte di fiducia, nonostante, lo sappiamo, uno scenario internazionale estremamente complesso. Visto da questa prospettiva, il Salone del Mobile è sempre stato non solo la vetrina di un comparto industriale di eccellenza, ma un vero e proprio arcipelago densamente popolato. Un arcipelago con una governance coesiva e inclusiva, fatto di piccole, medie e grandi imprese, Un arcipelago che ha un punto di innesco per le industrie creative, per l’ospitalità, per il commercio e l’editoria, un patrimonio collettivo che una unità di aziende, anno dopo anno, dal 1961, ha costruito con indipendenza, slancio, tenacia e con una grandissima professionalità, dimostrando di sapere fare sistema” sottolinea Porro.
“Lo abbiamo dimostrato con il Supersalone a settembre, ancora a giugno lo scorso anno e lo dimostriamo ancora oggi di saper ‘eccellere anche nella competizione’. E questo è un motore che si innesca ogni anno proprio qui al Salone del Mobile. Che è milanese, italiano e mondiale, una piattaforma internazionale che oggi vede una veste fortemente rinnovata” prosegue Maria Porro, che cita Bruno Munari: “il design è un’arte che si occupa della vita e non potrebbe essere altrimenti, perché il design parla le lingue del mondo”.
E, proprio per questo, ‘Do you speak design‘ è il titolo della campagna di quest’anno. “Qui si parla una lingua riconosciuta in tutto il mondo: la lingua del design. Il design abita le fabbriche, le case, gli uffici, gli ospedali, le scuole, gli aeroporti, i musei. E la lista potrebbe continuare all’infinito. Nel design non esiste un manuale d’uso, non ci sono le istruzioni. Ma c’è un metodo spesso non codificato. Non basta l’eccellenza il talento, la leadership. Il presente ci impone di proseguire e progredire sul piano della sostenibilità ambientale e sociale, anche se questa parola sembra quasi svuotata si significato, ma non lo è. Per affrontare questa trasformazione – conclude – è necessaria una forte comunità di intenti e obiettivi ed è sempre più urgente lavorare in una dimensione di ecosistema”.