Mentre si allentano le misure restrittive per contenere il contagio da Covid-19, si cominciano a contare le perdite. Per il design la contrazione dovrebbe in media aggirarsi intorno al 30%. La stima è di Nicola Coropulis, amministratore delegato di Poltrona Frau, che tratteggia con Pambianco Design lo scenario prossimo futuro che rivoluzionerà in particolare la distribuzione.
La sofferenza è stata “sostenuta nel mese di marzo, con una flessione degli ordini del 40% circa e in aprile del 50%. “Si tratta di un pattern generalizzato – avverte – che rende improbabili affermazioni in senso contrario. Detto questo, venivamo dal miglior gennaio di sempre per Poltrona Frau, e da un febbraio sostenuto, ancorché la Cina stesse iniziando a chiudere”. Il resto è noto. “Non ho una sfera di cristallo, ma penso che se il mondo occidentale avrà lo stesso andamento della Cina, pur con consumi meno sostenuti, un calo nell’ordine del 30% è ampiamente prevedibile”. Senza contare, ovviamente la possibilità di un nuovo lockdown.
La valutazione del numero uno di Poltrona Frau muove dalla premessa che non tutta la filiera abbia potuto riaprire. E per filiera non si deve considerare solo ciò che sta a monte del prodotto, ma soprattutto, in questo caso, a valle. Perché colpita in particolare potrebbe essere la distribuzione che in tutti i casi subirà una vera e propria mutazione. “Sicuramente il fatto che la parte produttiva abbia avuto la possibilità di ripartire è buona cosa. Chiaramente è destinata ad essere un fuoco di paglia se tutta la filiera non si riapre. Che non significa necessariamente solo riaprire i negozi, ma fare in modo che all’interno ci vadano anche i clienti”.
Il settore ha però due elementi che potrebbero diventare un punto di forza in questo momento. Innanzitutto il fatto che storicamente i negozi di arredamento non sono mai stati ‘affollati’ e questo agevolerebbe il controllo e la sicurezza. In secondo luogo, la frequentazione obbligata degli spazi domestici ci ha resi consapevoli delle necessità di renderla più funzionale alle nuove esigenze, come l’home working, ampiamente sperimentato in questi mesi. Serviranno, ad esempio, spazi meglio attrezzati, con oggetti comodi e dall’utilizzo “ibrido”. Necessità, dunque, che potrebbero spingere i consumatori ad acquistare. Resta il fatto che si assisterà a una ristrutturazione radicale dei vecchi modelli: “mi aspetto che i negozi di arredamento saranno molti meno rispetto a oggi e avranno ancora più la capacità di offrire esperienze uniche e memorabili, ritagliate sui bisogni delle persone. A mio avviso, aumenteranno i negozi diretti dei grandi Brand e si potrebbe assistere ad una rarefazione della distribuzione tradizionale”. Altro tema all’attenzione, il contract, “vera nota dolente”. Non tanto i progetti già finanziati che saranno conclusi, quanto i nuovi. Perché “mancano basi e riferimenti normativi. Come affronti ad esempio una gara per un aeroporto, sulla base delle vecchie regole o di quelle nuove, che non esistono ancora” si domanda Coropulis.
Intanto Poltrona Frau ha presentato ai top dealer europei, asiatici ed americani la nuova collezione ‘Future Heritage’, insieme al sistema colore, che dopo 34 anni è stato profondamente rivisitato con ColorSphere®, nuova mappa progettuale che attualizza la gamma dei colori. Ma forse il simbolo più immediato e famoso di “Future Heritage” è la poltrona Vanity Fair, in catalogo dal 1930 e che oggi compie novant’anni. L’azienda ha chiesto a Roberto Lazzeroni di rivisitare questa icona del design, adattandone le proporzioni agli stili di vita di oggi. È nata così Vanity Fair XC, una versione rispettosa dell’originale ma con una seduta più generosa e accogliente. Altra riedizione, lo storico tavolo Kyoto, progettato da Gianfranco Frattini con la collaborazione del maestro ebanista Pierluigi Ghianda nel 1974 e ispirato all’estetica e alla maestria tecnica giapponese. Poi, la collezione di divani capitonné Chester Line, che si arricchisce di due inediti modelli curvi, con e senza braccioli. Roberto Lazzeroni rilegge la sua poltroncina Martha, che nella nuova versione a dondolo risulta ancora più disinvolta e scanzonata del modello originale. Tra le novità anche Viola, poltroncina da tavolo disegnata dallo studio AB Concept, che fonde suggestioni scandinave e lusso contemporaneo.
di Maria Elena Molteni