Tecnologia, design, capacità di rispondere a un mercato che è sempre più veloce. Platek si appresta ad affrontare i prossimi cinque anni con obiettivi ben definiti e lo sguardo rivolto ai mercati internazionali.
Un piano strategico chiaro, la nomina di un nuovo CEO, il grand opening a Milano in corso Monforte, cuore del distretto del design meneghino. Platek, protagonista dell’illuminazione outdoor, parte del gruppo industriale Donati, ha chiuso lo scorso esercizio con un giro d’affari vicino ai 20 milioni di euro. E ora, forte di un business che nel 2020 ha sovraperformato il mercato, affronta i primi passi in un 2021 pieno di incognite esogene, ma con obiettivi ben definiti. “Nel piano strategico abbiamo indicato alcuni punti fondamentali: prodotto, marketing e consolidamento della qualità dei processi interni principali”, spiega l’AD Federico Cittadini, evidenziando come il time to market si faccia sempre più stringente, soprattutto nel comparto outdoor. Per essere reattiva nei confronti dei mercati, Platek punterà anche ad ampliare e consolidare la gamma sia di proposte tecniche, sia di quelle decorative.
PROSPETTIVE INTERNAZIONALI
E se l’online non è ancora un target, la distribuzione tradizionale, con dealer selezionati e qualificati, rappresenta per Platek la strada maestra per crescere. “Il 2020 ha superato le aspettative iniziali, tanto che per un certo periodo abbiamo accarezzato l’idea di chiudere l’anno con lo stesso risultato del 2019. Purtroppo, per pochissimi punti percentuali, non ci siamo riusciti”, osserva Cittadini, evidenziando che la contrazione è stata low single digit, “quindi possiamo dirci, in ogni caso, soddisfatti. Ad aiutarci sono stati i mercati vicini. L’area tedesca ha continuato a performare e molto meglio dell’anno precedente, consentendoci di colmare il gap del mercato interno, dove abbiamo sofferto parecchio”. A trainare le previsioni sull’anno da poco iniziato è, poi, la fiducia nel recupero dei progetti rallentati o fermati dalla pandemia di Coronavirus. “Siamo partiti bene e pensiamo di continuare così”, aggiunge Cittadini. Oggi Platek, con un fatturato realizzato per due terzi all’estero, è un’azienda che guarda al panorama globale avendo un ruolo consolidato nell’area europea e mirando all’apertura di nuovi mercati internazionali. Innanzitutto, il Middle East. “Attualmente il nostro mercato export principale – spiega l’AD – è la Germania, seguita dalla Francia e dalla Spagna. Nel Middle East, dove abbiamo dei dealer piuttosto forti, il risultato è molto buono, ma l’intenzione è di costruire rapporti più organici e continuativi”. Per quanto riguarda l’Italia, “la nostra idea – prosegue Cittadini – è di preservare la distribuzione che difende e dà valore al nostro prodotto”.
SINERGIE PROGETTUALI
È questo patrimonio di conoscenza a consentire all’azienda un approccio aperto al contributo di designer e progettisti per sostenere percorsi sperimentali sui materiali, sulle forme e sulle finiture. L’obiettivo è duplice, così come doppia è l’identità del brand: lato architetturale outdoor, completare la gamma e consolidare ulteriormente la qualità e l’affidabilità dei prodotti; lato decorativo, creare un catalogo B2C più completo e vincente, accogliendo le idee dei designer, considerate “vero timone dello sviluppo”. Il design di una lampada da esterno per Platek non nasce, infatti, dalla forma di un prodotto, ma dall’innovazione tecnologica delle sorgenti luminose. Progettare la luce significa, per l’azienda, instaurare una stretta collaborazione interdisciplinare tra ingegneri, designer e progettisti, invitati a realizzare prodotti che coniughino funzionalità ed esigenza decorativa. Alla base del processo, c’è la sinergia tra ottica ed elettronica, ritenuta da Cittadini “il terreno su cui si giocherà il futuro del comparto”. La progettazione congiunta della parte elettronica e di controllo del sistema ottico, oltre che dei componenti di dissipazione termica combinati con il design del corpo illuminante, permette di identificare fin dalle prime fasi di sviluppo gli elementi di criticità che sono alla base della qualità e durata dei prodotti Platek. Da qui, la convinzione espressa da Cittadini che nel settore dell’illuminazione sopravvivranno soltanto le aziende che hanno una chiara mission e una corretta strategy, oltre alla disponibilità di capitali per sviluppare nuovi modelli. “Non è più un settore nel quale si può improvvisare. Nel campo dell’outdoor, il prodotto, oltre a richiedere competenze più specifiche, ha bisogno anche di investimenti cospicui”, nota il CEO. Da una parte, nello scenario descritto da Cittadini con competenza e profonda conoscenza del settore, proseguirà la tendenza, ormai imperante, alla costituzione di grandi gruppi industriali, finalizzati soprattutto a incontrare le esigenze del mercato contract e della progettazione; dall’altra, rimarranno scoperti degli spazi di espressione, delle nicchie di mercato in cui anche le aziende di medie dimensioni potranno posizionarsi. “Vorrei che Platek avesse una sua anima, un suo carattere e una sua visibilità. E quindi che l’obiettivo diventasse chiaro. Non credo nelle traduzioni e nelle sovrastrutture, neanche a livello di prodotto”.
ESORDIO MILANESE
Al fine di presentare in maniera efficace l’identità del marchio, Platek ha scelto come palcoscenico la via dell’illuminazione per eccellenza a Milano. Al numero 7 di corso Monforte sorgerà lo showroom dell’azienda, “uno spazio – rivela Cittadini – assolutamente non dedicato alla vendita, ma che può contribuire a trasmettere a un numero sempre maggiore di persone i nostri valori, attraverso una comunicazione molto focalizzata. Vogliamo esserci e dire qualcosa con una vetrina da 1 metro per 3. Perciò, stiamo lavorando con degli illustratori per realizzare sei fondali fissi, a rotazione bimestrale, improntati su sei prodotti”. Un impegno economico importante quello del professional space milanese, che si inserisce pienamente nella vision definita dal management.