E’ stata definita un’operazione di “place-making” che vedrà la milanese Piazza Cordusio trasformarsi in un hub commerciale, di business e di ristorazione ‘glamour’. Obiettivo: portare nel 2021, a progetto ultimato, il flusso di visitatori annui a quota 25 milioni, rispetto agli attuali 20 milioni. E diventare un punto di riferimento per il retail ‘prime’.
Il progetto ambizioso, presentato mercoledì 8 maggio in anteprima all’interno del cantiere da Fidelidade, la più grande compagnia assicurativa portoghese, controllata da Fosun Internationl Limited, ha richiesto un investimento di 100 milioni di euro e prevede la riqualificazione dell’ex Palazzo del Credito Italiano: si tratta di un intero isolato che comprende un complesso immobiliare costituito da tre palazzi collegati risalenti a periodi diversi: quello principale è l’ex palazzo del Credito Italiano (1901, progettato dagli architetti Luigi Broggi e Cesare Nava) che confina lunga la via Tommaso Grossi con l’edificio Magazzini Contratti (1903, Luigi Broggi). Di più recente costruzione (1960, Giovanni Muzio) è l’ala del palazzo che completa la struttura di 55mila metri quadrati compresa fra piazza Cordusio, via Grossi, via Santa Margherita, via San Protaso e via Porrone.
Nel 2015, Fidelidade ha acquistato il complesso immobiliare da IDeA Fimit Sgr – Fondo Omicron per 344 milioni di euro. L’immobile è stato in seguito conferito al Fondo Broggi, gestito da DeA Capital Real Estate Sgr, società del Gruppo De Agostini specializzata in fondi comuni di investimento immobiliare, con una quota di mercato superiore al 22,5%.
Dalla riqualificazione, eseguita in collaborazione con Gla, Genius Loci Architettura, nascerà The Medelan (dal primo nome di Milano, risalente ai celti, 590 a.c.), un complesso a uso misto che integrerà gli elementi architettonici storici dell’edificio con elementi moderni ed eco-sostenibili e che ospiterà spazi per negozi, uffici e strutture per il tempo libero. In particolare, i piani dall’interrato al primo (circa 12mila metri quadrati) saranno riservati ai negozi; i piani dal secondo al quinto (circa 20mila metri quadrati) saranno dedicati agli uffici di nuova concezione; il sesto piano (circa 2mila metri quadrati parzialmente coperti) ospiterà un ristorante glamour con terrazza con vista sulla città. Gli spazi rimanenti (ci saranno altri 3 piani interrati) saranno adibiti a parcheggi, magazzini, locali di servizio e a giardini interni di pertinenza delle aziende che diventeranno tenant degli uffici e saranno aperti in occasione di eventi particolari al pubblico. A regime, The Medelan ospiterà 2mila lavoratori.
Dal punto di vista architettonico, la ristrutturazione preserverà le facciate degli edifici con le loro caratteristiche originali e le decorazioni. Tra le tracce del passato degli edifici resterà riconoscibile l’ex caveau. Verranno utilizzate tecnologie e materiali avanzati secondo gli standard certificati Leed-Platinum, la Classe A+ del sistema statunitense di classificazione energetica e dell’impronta ecologica degli edifici. “Sarà un intervento di restauro conservativo – ha spiegato l’architetto Stefano Boninsegna, fondatore di Gla – la cui componente innovativa consisterà nel mix funzionale interno e nella grande permeabilità tra interno ed esterno”.
Dal punto di vista estetico, saranno protagonisti i toni dell’oro, le forme sinuose e le plissettature tanto care al mondo del fashion al quale la nuova location strizza l’occhio.
Da ora parte la commercializzazione delle diverse aree (retail, uffici, food). Per la parte retail, al momento suddivisa in otto unità su tre livelli, l’intenzione delle società coinvolte è affittare, con canoni ‘prime’, a brand di alta gamma non per forza di ‘pure fashion’. Possibili diversi formati, anche shop in shop.
Nessuna anticipazione, invece, sulle tempistiche previste per il raggiungimento del break even né sui flussi di cassa attesi. “Fosun intende investire a lungo termine – ha specificato Pietro Clemente, executive director di Fosun Hive Italia – non è pertanto prevista alcuna cessione dell’immobile nel breve periodo”.
Resta solo da attendere l’ultimo ok da parte del Comune al quale è stata sottoposta a ottobre una variante al progetto di costruzione.