Nuova sede per Nemo Galerie Paris che, dallo scorso 15 settembre, si è trasferito in Rue du Bac 44, a pochi metri dalla Senna, nel 7ème arrondissement. In occasione dell’apertura, Nemo presenta la nuova collezione ‘Charlotte Perriand’s Lampe de Bureau‘ frutto della collaborazione con l’Archivio Charlotte Perriand: un importante esercizio di razionalizzazione della tradizionale lampada da tavolo. Dalla necessità di illuminare i volti riflessi nello specchio di un armadietto disegnato per la famosa vetreria francese Boussois, Charlotte Perriand crea nel 1965 la versione a parete della Lampe de Bureau, successivamente trasformata in lampada da tavolo: lo stelo in acciaio grigio è ancorato ad una base più scura sollevata, quasi sospesa e il diffusore in vetro stampato si presenta traslucido in due colori, bianco all’interno e verde, rosso, blu mare e blu grigio all’ esterno.
“Celebriamo il lancio di Lampe de Bureau in terra francese con una nuova apertura – dice Federico Palazzari, CEO di Nemo -. Da sempre tra Parigi e l’azienda vi è un legame profondo: oltre a costituire infatti una città simbolo di uno dei principali mercati dell’azienda, è un luogo dove nascono e crescono molti dei nostri progetti. La collaborazione con la Fondazione Le Corbusier e le collezioni di Jean Nouvel, Rudy Ricciotti, Charles Kalpakian esplicitano il legame di Nemo con il territorio francese.”
Lo spazio espositivo, ancora una volta progettato da Kalpakian, designer delle iconiche Tubes e Wall Shadows, riprende la palette cromatica delle cabine contemporanee delle barche. Stucco bianco delle grandi superfici verticali si alterna a elementi di arredamento e boiserie in legno di quercia. All’interno della galerie parigina si svelano i design più rappresentativi delle ultime collezioni di Nemo e Nemo Studio: soluzioni ad alta prestazione e dall’est etica unica, che dialogano tra loro instaurando una sana contaminazione tra stile e tecnologia. In mostra i nomi di spicco nel panorama del design del ventesimo secolo e vanto dell’azienda, come Le Corbusier e Franco Albini, a cui si affiancano nomi eccellenti e talenti emergenti contemporanei che concretizzano le loro idee nelle forme di prodotti che scrivono la storia di Nemo: diversi capitoli dello stesso libro la cui struttura narrativa si basa sull’assunzione cost ante di rischi, insiti nella creazione di qualcosa che non era disponibile prima.