Lo storico Gruppo Novellini di Romanore (Mn), attivo nel settore del wellness, dai box doccia alle vasche idromassaggio, sta affrontando il lockdown e programma la ripartenza tra digitale e rientro in azienda in sicurezza.
“Abbiamo sempre seguito pedissequamente tutte le direttive dei decreti governativi – afferma Barbara Novellini presidente del gruppo omonimo -, abbiamo tenuto aperta la produzione e la logistica fino all’ultimo giorno possibile, il 25 marzo. Ora stiamo garantendo la chiusura dell’attività produttiva fino a nuove indicazioni mentre dal 15 aprile, su disposizione del Governo, la sede centrale e operativa di Mantova ha potuto riaprire i propri reparti logistici per la spedizione dei prodotti in magazzino. Questo ci permette di far ripartire i nostri ordini già in portafoglio e mantenere fornite le filiali estere”. L’azienda ha attivato per tutti i dipendenti del sito di Mantova l’assicurazione in caso di contrazione del virus. “Una misura che speriamo di non attivare mai – specifica Novellini -, ma che ha dato un minimo di serenità a tutti: ai nostri dipendenti in primis e a noi che li abbiamo a cuore”.
A inizio epidemia, Novellini ha vissuto la pressione di fronte a chi iniziava a chiudere anticipando quelle che sarebbero in seguito diventate indicazioni ufficiali. “Avevamo la necessità di accompagnare la chiusura con le giuste tempistiche, consapevoli sin dall’inizio della portata dell’emergenza sanitaria che avrebbe richiesto una chiusura protratta – spiega la presidente -. Chiudere prima avrebbe significato andare incontro a un danno ancora più ingente”. L’azienda ha però, da subito, garantito protocolli interni di sicurezza per i lavoratori inserendo paratìe in plexiglas nelle isole di lavoro degli uffici e impegnandosi a reperire i gel disinfettanti per le mani e le mascherine.
Obiettivo di Novellini era mantenere alimentate le filiali estere dove le restrizioni sono state più blande. “Abbiamo cercato di aumentare gli stock nelle filiali estere per non abbassare il livello di customer satisfaction dei nostri clienti internazionali e per organizzare, negli ultimi giorni, una chiusura in sicurezza, essendo la Novellini una organizzazione molto verticalizzata. Non ho dovuto solo fermare l’arrivo della merce di semi-lavorati dai fornitori ma risalire la filiera fino ad arrivare a spegnere il forno della fonderia. Un’azienda non può essere chiusa dall’oggi al domani, a noi sono serviti tre giorni per assestare le attività a partire dall’emanazione del decreto che imponeva il lockdown e, fortunatamente, concedeva dei tempi tecnici per la serrata”.
Al momento della sospensione delle attività, l’azienda era in piena dinamica positiva del mercato e dell’andamento delle vendite soprattutto in Francia ma anche in Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo e altri paesi europei, frutto di sforzi, rinnovo della gamma e cambiamenti organizzativi, ragione per cui “il rammarico è stato colossale”, chiosa Novellini. Lo stop ha obbligato l’azienda a riporre nel cassetto molti progetti che, però, sono pronti a ripartire non appena sarà concesso. Tra le attività sospese anche le visite aziendali e i corsi di formazione, strumenti di marketing privilegiati per l’azienda.
Nei periodi di chiusura, Novellini si è suddivisa per gruppi di lavoro: i commerciali stanno mantenendo le relazioni in smartworking, così come la divisione Servizi. “E’ stato però inevitabile fare anche ricorso agli ammortizzatori sociali”, aggiunge la presidente. L’ufficio marketing, inoltre, sta organizzando la formazione online: “stiamo cercando nuovi strumenti per il lancio dei nostri prodotti in alternativa a fiere, conferenze ed eventi “.
Irrinunciabile per Novellini sarà, in futuro, unire alla comunicazione virtuale la componente umana. Intanto, “la riapertura da parte di alcuni nostri clienti dell’idro-termo-sanitario, facenti parte delle realtà individuate dal Governo come essenziali, ci fa intravedere una luce di riavvio”, conclude Novellini che auspica nella riapertura, seppure graduale, dal prossimo 4 maggio. “Ci vorrà meno velocità e più forza mentale e fisica a lungo termine anche per affrontare le incertezze legate al risveglio del mercato”. La casa, comunque, prevede Novellini, sarà sempre più al centro dell’attenzione delle persone anche a seguito della forzata permanenza tra le mura domestiche e potrebbe quindi sostenere la ripresa del settore.