Living divani, l’idea di mondo targata 2023

È un esercizio continuo quello della progettualità, che vive sempre in sintonia con la ricerca e la voglia di immaginare nuovi mondi. Ma nel segno della continuità. Living Divani ha da sempre la capacità di fare attenzione ai dettagli, di saper cogliere i nessi, le implicazioni, le sfumature per legare quello che di nuovo viene creato a un mondo che già esiste nel suo catalogo. E anche quest’anno per il tanto acclamato Salone, non si smentisce, inserendo arredi caratterizzati da una propria identità, ma che si integrano perfettamente con i prodotti a catalogo, in combinazioni capaci di interpretare le diverse esigenze contemporanee. Un’estetica che non è mai fatta del singolo pezzo ma nasce al fine di aggiungersi a quel paesaggio domestico che è tipico dell’azienda di Anzano del Parco. E per farlo utilizza ancora una volta geometrie decise, capaci di delineare complementi di arredo in cui eleganza e raffinatezza, dinamismo e sobrietà sintetizzano tradizione e innovazione si uniscono per creare un mix molto sofisticato.

Lo specchio ‘vitruviano’ Paradigna di Marco Lavit

Bando agli eccessi, anche nella nuova collezione prevalgono tinte neutre, dettagli ricercati e finiture naturali, interpretati con gusto ed estetica contemporanei. Tra le news di quest’anno, due ampliamenti di gamma firmati da Piero Lissoni: da una parte il letto e panca Sumo, che nascono con l’idea di portare il tratto distintivo della collezione per il living anche in camera da letto e il divano Clan che si affianca alla famiglia di poltrone, 2 dalla linea curva Alta e Bassa e 2 dalla forma squadrata Grande e Piccola, per offrire una risposta concreta nel segno dell’eleganza al soggiorno. Ma i nuovi lavori non si fermano ai prodotti firmati dall’art director dell’azienda: la matita di David Lopez Quincoces traccia un segno deciso che ha nella purezza geometrica del segno la sua bellezza. Parliamo di Ark una scultura che serve per sedersi in legno, che viene lavorato e curvato per dar vita a una forma dinamica e al contempo armonica, dal fascino senza tempo. Come lui stesso racconta: “l’idea è stata quella di realizzare una poltrona-oggetto, Ark, che fosse quasi come un segno grafico, dove la linea curva incontra la linea retta definendo un profilo, una seduta ed uno schienale”. Risolvere la complessità con un gesto semplice è da sempre uno dei punti forti del lavoro di Giacomo Moor, che nel suo nuovo contenitore Railway, riesce, grazie a un tubolare metallico a sezione quadrata che ruotato di 45 gradi diventa binario, a far scorrere l’anta. La sintesi formale e l’essenzialità del prodotto nascondono una serie di soluzioni tecniche per garantire il perfetto parallelismo tra le mensole e per gestire il particolare incontro tra montanti e traversi.

La madia Railway di Giacomo Moor

All’appello manca solo Marco Lavit, che arricchisce la proposta dei complementi di Living Divani con Paradigma, il nuovo specchio che trae ispirazione dalla griglia vitruviana: la rotondità del piano specchiante accoglie quattro assi guida lungo i quali è possibile inserire differenti accessori in legno che ne completano la funzionalità. Il sistema specchio può permettere una lettura più simmetrica o asimmetrica, a seconda del posizionamento degli elementi stessi, con la possibilità di avere un prodotto personalizzabile, intimo, su misura. Sempre sua, la console Alvea a forma triangolare che sublima la lavorazione del legno; la bellezza del materiale dalla venatura continua dei fianchi inclinati si contrappone alla superficie in carabottino, dove l’essenza del legno assume una matericità nuova. La trasparenza e i giochi di luce e ombra del piano, mettono in risalto la cavità del volume ligneo che trova stabilità grazie ai traversi metallici come unici appoggi a terra. Un oggetto nuovo, un complemento d’arredo che si aggiunge con carattere al catalogo Living Divani.

La poltrona scultura Ark di David Lopez Quincoces (foto.Cesare Chimenti)


Editoriali di David Pambianco