Lea Ceramiche presenta Pigmenti by Ferruccio Laviani

L’ultima proposta in lastre ultrasottili Slimtech Plus di Lea Ceramiche, Pigmenti, nasce dalla collaborazione con Ferruccio Laviani che prosegue nella collaborazione con il brand.

Due gli elementi che hanno ispirato l’architetto per questo progetto: da una parte, il lavoro dell’artista statunitense Sol LeWitt e, dall’altra, le opere del fotografo e scultore britannico David Tremlett. Stimoli di partenza che fanno ben comprendere un’idea di intensa combinazione tra materia e colore.

“La collezione Pigmenti – racconta Laviani – è nata dalla volontà di esprimermi con il colore e, soprattutto, dalla voglia di valorizzare la ceramica in quanto tale, superando quel suo lato ‘camaleontico’ che molto spesso la vede replica di altri materiali. Essa è nativamente frutto di manualità, espressione di un’idea attraverso mani che modellando la materia. Questo è ciò che mi sono posto come obiettivo per Pigmenti: trasporre quel senso di artigianalità e tattilità su un materiale prettamente industriale. Oltre al colore ho lavorato per rendere il più possibile naturale il suo aspetto non solo nei toni ma anche nel touch. Pigmenti non è solo una tinta o un attributo ‘superficiale’ dato alla materia. È colore esso stesso materico, un pigmento appunto, che penetra la lastra per divenirne parte integrante”.

La risultante è un colore materico con struttura fine, dove leggeri movimenti grafici danno al colore profondità e dinamicità. Dodicile varianti colore proposte: una gamma dai toni contemporanei, ispirati alle cromie naturali e al tempo stesso alle nuance più ricercate, dall’ocra, alla terra, passando a colori più freddi, come il verde e il blu, fino ai neutri e i grigi. Colori pensati per essere facilmente combinati tra loro, oltre che alle altre collezioni del brand, così da consentire massima libertà espressiva e personalizzazione.

Ricerca nella ricerca, Pigmenti è una seconda pelle ceramica di soli 3,5 mm in lastre di grande formato (3×1 m) che si aprono alla possibilità di esser impiegate su superfici verticali, indoor per ambienti fortemente connotati, o outdoor per applicazioni su facciate esterne, o a rivestimento di volumi di arredo.

Una soluzione con cui Lea Ceramiche guarda anche alla sostenibilità, dal momento che lo spessore, ridotto di 2/3 rispetto alle piastrelle tradizionali, richiede un minore consumo di materie prime, energia e di acqua, riduce l’inquinamento da trasporto e le emissioni di CO2 rendendo le lastre tra i materiali più ecosostenibili per l’edilizia. Non solo. Le grandi lastre sottili si prestano anche a un rinnovamento sostenibile degli spazi: grazie al loro ridottoo spessore possono essere posate in sovrapposizione ai rivestimenti esistenti, senza creare rifiuti di natura edile per la rimozione dei materiali precedenti.



Editoriali di David Pambianco