La sostenibilità della collezione Plein Sud di Warli firmata da Paolo Zani

Vivere e progettare per la natura, significa prima di tutto averne rispetto. C’è chi lo fa perché fa tendenza, o perché comunque è un’efficace operazione di marketing, ma c’è anche chi agisce in totale sincerità. Come succede con Warli – giovane azienda nata dall’incontro fra una cooperativa di artigiani del nord dell’India, produttori di tappeti tradizionali di grande qualità, e la curiosità di un designer occidentale, Paolo Zani – che è convinta da sempre che fare prodotti più equi e sostenibili sia di grande importanza e non più rimandabile. Un modo per riservare all’ambiente le stesse attenzioni e la stessa cura che, durante la produzione, il brand rivolge ai suoi tappeti e alle persone che li producono.

 

Il tappeto Ponza della collezione Plein Sud. (foto di Simone Sapia)

Come avviene nella collezione Plein Sud tutta disegnata da Paolo Zani, un vero concentrato di pratiche sostenibili, a partire dalle fibre che hanno un’elevata resistenza agli agenti atmosferici e che sono in grado di mantenere inalterati per anni i colori e le caratteristiche superficiali, dando lunga la vita al prodotto. E poi sono riciclabili a fine vita, visto che si trasformano per diventare una nuova materia plastica per usi tecnici e industriali, conservando risorse naturali e risparmiando energia. Per non parlare dell’elevata performance dei tappeti realizzati con un filato che ha una resa ottimale in ambienti esterni, per durata e resistenza agli agenti atmosferici per vivere la casa, dentro e fuori e in ogni stagione.

Effetto intreccio per Nimes. (Foto di Bruno Pulici)

Come succede alla collezione di tappeti Plein Sud, una linea dal forte carattere estetico, nata per l’uso all’aperto anche quando il clima diventa più rigido. Tanto più che oramai, siamo abituati alle bizzarrie del cambio climatico, una tragedia che in questi anni ha mitigato anche i rigidi freddi nel nord. Ma è la passione che contraddistingue questa collezione il maggior pregio: prodotti innovativi, sotto tutti gli aspetti, ideali sia per uso residenziale sia per ambienti commerciali, e per tutti quei luoghi dove si cerca un equilibrio tra comfort, eleganza, esperienza di progettazione e l’uso di materiali di alta qualità. Perché per Warli, non esiste nessuna differenza tra indoor e outdoor. In questo modo, è possibile creare ambienti esterni curati e accoglienti proprio come quelli interni, permettendo alle persone di godere appieno della bellezza delle quattro stagioni senza rinunciare al comfort. E senza mai trascurare all’estetica grazie alle superfici tattili e colorate che si adattano perfettamente alle tendenze più contemporanee in un mix d’effetto che mescola elementi di design occidentale con influenze etniche. Una linea che ha nella varietà l’altro suo punto di forza, visto che lavora sulla memoria di antichi manufatti e tecniche artigianali. “Come con Ponza – racconta Paolo Zani – abbiamo voluto addentrarci nel viaggio delle tecniche tradizionali della tessitura dei tappeti. Ci siamo fermati fra Caucaso, Persia, Anatolia e Afghanistan dove abbiamo ripreso la tecnica sumak per realizzare nuovi modelli outdoor. Con questo tipo di annodatura abbiamo realizzato tappeti di alta qualità ma essenziali nella struttura e disegno. Tradizione e filato hi-tech per moderni nomadi”.

Un tocco british per Wales. (foto di Simone Sapia)

Oppure per Nimes, un tappeto tessuto a mano in fibra sintetica ‘w-proof’, molto strutturato e compatto, che nella lavorazione si  ispira agli intrecci tipici della cesteria. ll risultato, un tappeto contemporaneo che scaturisce dalla combinazione di colori particolari a effetto mélange. Ma l’azienda sa anche guardare oltre perché sa reinterpretare molti linguaggi, come con Wales, che gioca con il Principe di Galles, così tipicamente british. In una inedita congiuntura di mondi diversi, accomunati da un pensiero profondo di rispetto. 



Editoriali di David Pambianco