Grieta, Babou e Ottomana sono le novità outdoor di Paolo Castelli

Paolo Castelli ha presentato gli ultimi pezzi della collezione Alla Sera. Il tavolo Grieta, il sistema di sedute Babou e la sedia Ottomana sono tre pezzi outdoor dove la visione estetica si fonde con il bisogno di funzionalità.

Paolo Castelli, tavolo Grieta

Grieta è un tavolo dalle forme essenziali. Traduzione in spagnolo della parola fenditura, rende le interruzioni di continuità un’occasione per intraprendere un percorso alla scoperta delle potenzialità della pietra e della ceramica. Caratterizzato da una base a forma di campana dalla superficie irregolare, è proposto in pietra vicentina, nella versione indoor, o ceramica smaltata nella versione per esterno.

Paolo Castelli, Babou Lounge

Babou è una famiglia di arredi che si caratterizza per il disegno della struttura. Un segno grafico ispirato all’arte surrealista di Salvador Dalì delinea lo schienale accogliendo l’imbottitura di seduta. Una proposta che combina il logico con l’irrazionale in un gioco di opposti tra minimalismo ed esuberanza figurativa, finiture indoor e outdoor. La seduta è rivestita nella versione per esterno con tessuti in fibra di poliestere idrorepellente disponibile in diverse colorazioni, mentre nella versione indoor con tessuti e pelle anilina.

Paolo Castelli, Ottomana

Un’apparente semplicità definisce invece Ottomana, una seduta che si inserisce gli spazi con facilità, riscoprendosi anche coffee table oppure oggetto decorativo. Concepita originariamente per gli spazi interni e realizzata in legno di frassino, si arricchisce di finiture inedite adatte alle specifiche esigenze degli ambienti outdoor. Disponibile in ceramica smaltata a mano, ceramica verniciata a spruzzo con metallo vero zinco o ottone, o in una combinazione di ceramica e legno, Ottomana è una soluzione ideale per arredare gli ambienti indoor e outdoor con un tocco decorativo discreto ma caratterizzante, per coloro che sono alla ricerca di un’estetica ricercata e mai scontata per abitare gli spazi outdoor.



Editoriali di David Pambianco