Nemo Lighting, azienda italiana di illuminazione decorativa e architetturale fondata a Milano nel 1993 da Franco Cassina e dal 2012 di proprietà di Federico Palazzari, ha inaugurato a Copenhagen il suo primo showroom monomarca scandinavo, e ha scelto come timing per l’apertura le date di 3dayofdesign: l’effervescente ‘danish design week’ (in realtà dura solo tre giorni, ma con un consistente ‘prima’ e ‘dopo’) che quest’anno ha celebrato il decennale dalla nascita e si è tenuta dal 7 al 9 giugno con un calendario di 290 eventi, distribuiti in 13 distretti fra i più vivaci della capitale.
La manifestazione è stata l’occasione perfetta per presentare il nuovo spazio di Nemo Lighting, allestito in un edificio storico in Store Kongensgade, la strada più lunga del centro di Copenhagen che attraversa una delle aree di riferimento per il design: “Abbiamo scelto un quartiere frequentato dai creativi durante tutto l’anno e in particolare nel corso del 3daysofdesign, un evento che per certi versi ricalca lo spirito del nostro Fuorisalone ma con un approccio diverso, perché riesce a intercettare uno spirito molto inclusivo, immediato, pragmatico e, dunque, tipicamente nordico”, spiega Andrea Spallino, CEO di Nemo Studio. “La scelta di creare un avamposto in Scandinavia per portare il verbo Nemo a nord nasce da una duplice constatazione, Intanto ci siamo resi conto che la tendenza scandi-style, che ormai ha preso piede da più di dieci anni diffondendosi anche nel sud dell’Europa, non è un fenomeno effimero, ma sta mettendo radici sempre più profonde. Inoltre, il panorama del design a Copenhagen – che nel 2023 è stata nominata dall’UNESCO capitale mondiale dell’architettura – è parecchio maturato, e la città oggi è diventata un’interessante agorà di scambio internazionale per progettisti e aziende molto attenti, selettivi e preparati”.
Nei giorni precedenti al solstizio d’estate, quando alle latitudini più settentrionali si celebra il ritorno del sole e le serate sono chiare e praticamente interminabili, la luce di Nemo Lighting – oggi presente in oltre 50 paesi, con showroom anche a Milano e Parigi – si è accesa nel cuore di Copenhagen con una sfilata di pezzi di culto del brand che, mentre porta avanti il suo impegno sul fronte del contemporaneo insieme a architetti e designer del calibro di Mario Bellini, Jean Nouvel, Andrea Branzi, Rudy Ricciotti, Bernhard Osann e Arihiro Miyake, conserva uno dei suoi core business nella collezione The Masters: una galleria di lampade disegnate da maestri del XX secolo come Le Corbusier, Charlotte Perriand, Vico Magistretti e Franco Albini. Non a caso, “l’allestimento del nuovo showroom danese, pensato per i nostri partner, architetti e lighting designer, è stato dedicato all’intera collezione Masters con una selezione ad hoc di progetti di Le Corbusier e Charlotte Perriand, tutti accompagnati da schede di documentazione storica”, prosegue Spallino. “Di Le Corbusier, in particolare, abbiamo voluto portare a Copenhagen ‘Cabanon’, la lampada da tavolo il cui progetto risale al 1952, realizzata in metallo verniciato nero zincato con il diffusore in carta per lucido e presentata a Milano all’ultimo Salone, e la celebre ‘Lampe de bureau’ disegnata nel 1965 da Charlotte Perriand, prima come applique da abbinare a uno specchio e poi trasformata in lampada da tavolo. Si tratta di pezzi che portano con sé una narrazione e un background unici, valori che appaiono tanto più strategici in uno scenario – come quello scandivano – in cui per tradizione si è abituati a studiare lo storytelling di ogni prodotto”.
La flessibilità tipica del design italiano, la riconoscibilità del brand e la peculiare capacità di Nemo Lighting di mettere a punto soluzioni su misura per progetti di qualunque scala, “sono e saranno la chiave di volta per aprirsi a un contesto solido ma complesso, in cui l’oggetto di design, anche d’autore, è comunque considerato come un prodotto pratico e standard, e tuttora viene spesso acquistato da catalogo”, precisa il CEO. “L’inaugurazione del monomarca di Copenhagen ha proprio l’obiettivo di cavalcare l’onda di un mercato in crescita sia dal punto di vista economico che sotto il profilo dei progetti, e l’unico modo per riuscirci è quello di essere fisicamente presenti sul territorio, diventando più locali e esplorando ‘da dentro’ le esigenze di una clientela che vorremmo conoscere sempre meglio, per poterle fornire prodotti e servizi su misura”.