È una crescita da top performer quella messa a segno da Nemo nel 2015. L’azienda specializzata nell’illuminazione di design ha chiuso l’anno con un balzo del 38%, superando i 10 milioni di ricavi, con una distribuzione omogenea della crescita nei principali mercati di riferimento compresa l’Italia, che ha generato oltre il 20% del fatturato con un progresso prossimo al 30 percento. “Può sembrare strano affermarlo ora, ma è l’obiettivo che ci eravamo posti a inizio anno” spiega a Pambianco Design l’amministratore delegato Federico Palazzari.
“Più che per il dato, siamo contenti per il sentimento che emerge nei confronti di Nemo da parte dei partner e dei progettisti con cui lavoriamo a stretto contatto. I numeri sono una conseguenza della qualità del nostro lavoro, che ci viene riconosciuta”, aggiunge Palazzari. Un tasso di crescita così elevato impone un attento controllo dei costi e tanta efficienza, posta come sfida per l’anno in corso, ma la spiegazione che l’amministratore di Nemo offre sui segreti del successo sono legati innanzitutto alla rivoluzione del led, che Nemo ha ben interpretato con una serie di attenzioni specifiche per ciascun mercato, seguendo i clienti e cercando di studiare, oltre alle esigenze, anche le abitudini dei consumatori. Un altro aspetto vincente è la collaborazione con progettisti come Charles Kalpakian e Arihiro Miyake “Sono una nostra scoperta, abbiamo creduto in loro, lavorato assieme a loro in maniera quotidiana e i risultati ci danno ragione”.
Terzo aspetto, la creazione di un team motivato e che partecipa in toto ai successi dell’azienda. Ora Nemo si appresta a concludere la cessione della quota di minoranza (20%) che possiede in Illuminating Experience, partner distributivo per gli Usa, con l’obiettivo di avviare entro fine anno la filiale nordamericana, che dovrebbe diventare operativa nella seconda metà del 2017. L’azienda, che esporrà al salone dell’illuminazione di Francoforte in programma dal 13 al 18 marzo, inizia a far gola a diversi investitori. “Abbiamo ricevuto svariate manifestazioni di interesse. Personalmente credo nelle partnership, ma finora non sono emersi progetti entusiasmanti e tali da convincermi a interpretare il ruolo di co-gestore. Oltretutto, mi sto divertendo molto e quindi penso che il nostro futuro viaggi altrove” conclude Palazzari.