A livello mondiale, il 2021 ha registrato consumi di mobili e illuminazione per 599 miliardi di dollari, superando i livelli pre-Covid e segnando una crescita del 18% sull’esercizio precedente. Tale crescita ha coinvolto tutte le aree geografiche dove, se l’Europa è quella che cresce di più (+22%) con 150 miliardi, l’Asia Pacific resta quella più importante per volumi dal momento che pesa per il 42% del totale con 252 miliardi ed è cresciuta del 19% nel 2021 rispetto al 2020. Seguono gli Stati Uniti con 150 miliardi. Questi, in sintesi, i dati presentati da Alessio Candi, Consulting e M&A Director Pambianco sul palco di Palazzo Mezzanotte, intervenuto all’8° Pambianco – Interni Design Summit intitolato “Il futuro del design italiano nel nuovo panorama competitivo – Distribuzione, crescita e innovazione di prodotto”.
“Come avevamo anticipato un anno fa prevedendo una crescita a doppia cifra, compresa tra il 10 e il 15% per il settore del design, trainata principalmente dalla ripresa del contract – esordisce Candi – il 2021 è stato un anno molto positivo, oltre le aspettative. Come era successo per il 2020 il cui dato a consuntivo si era attestato a 507 miliardi di dollari, -6,4%, dopo essere cresciuto dal 2009 al 2019 con un tasso composito annuo (Cagr) del 3,9%”. “Questo – ha proseguito Candi – è un settore che molto meglio di altri ha tenuto in questi due anni complicati: nel 2020, anno della pandemia, è sceso solo del 7% per poi avere un fortissimo rimbalzo nel 2021 con un +18%. Questo fenomeno è dipeso da due fattori principalmente: in primo luogo il fatto che il settore ha un ciclo economico dei prodotti lungo, con molti progetti che non si sono fermati durante la pandemia; in secondo luogo, l’emergenza sanitaria e i lockdown hanno fatto scoprire alle persone l’importante ruolo svolto dalla propria casa e la volontà di investirvi, portando beneficio a tutto ciò che riguarda il mondo dell’arredamento”. Il tasso annuo composto di crescita del mercato dell’arredamendo, dal 2009 al 2021, è del 3,7% ed è costante. Anche a livello di area geografica questo rimbalzo si ha in tutte le parti del mondo dove, in generale, si parla di crescita a doppia cifra. “Ancora nel 2021 l’area dominante è l’Asia – prosegue Candi – che vale 252 miliardi di dollari. Simili Stati Uniti ed Europa, rispettivamente con 141 e 150 miliardi. Infine, 57 miliardi il resto del mondo”.
DRIVER DI CRESCITA: CONTRACT, E-COMMERCE E CONCENTRAZIONE
I tre principali driver di crescita, spiega Candi, sono il contract, l’e-commerce e la concentrazione del settore. Candi ha evidenziato come, in merito ai canali di vendita, si sia registrata una crescita importante per quanto concerne il contract, cresciuto del 21% negli ultimi 4 anni arrivando a valere, solo in Europa, 14,8 miliardi (il 10% del mercato, cresciuto più che proporzionalmente rispetto alla crescita del mercato). Il contract è composto da quattro categorie: retail, ufficio, hotellerie e residenziale. “Il retail food e fashion – prosegue Candi – rappresenta la parte dominante con un 36%, seguono ufficio e hotellerie, chiude il residenziale con un 10 per cento”.
Altro trend di evoluzione importante è l’e-commerce, per il quale la ricerca ha voluto evidenziare i risultati di crescita dal 2019 al 2021 dei principali big player, ovvero Wayfair, William Sonoma e Ikea. Wayfair è cresciuta del 50% ma ha avuto un forte strappo, di 5 miliardi, dal 2019 al 2020; crescite, invece, più stabili per William Sonoma. Degni di nota, infine, i dati di Ikea che nel 2021 ha messo a segno vendite online per quasi 11 miliardi di euro pari al 26% del fatturato totale. Il trend di crescita delle vendite online, secondo i dati del report, vale anche per i player minori. Osservando player più piccoli, si nota comunque quanto le performance dell’e-commerce sono in crescita: Westing è passata da 267 milioni a 523 milioni, sostanzialmente un raddoppio in due anni; ottima performance anche per Made.com che nel frattempo si è anche quotata. In costante crescita anche l’italiana Mohd. Cresce anche il fenomeno della concentrazione in grandi gruppi attraverso il ricorso ad attività di M&A o con l’apertura del capitale attraverso le IPO. Si è, infatti, evidenziato come le realtà più grandi crescano mediamente più del settore nel suo complesso. Tra le m&a, Candi ricorda l’acquisizione di Gamma Arredamenti da parte di IDB, di Viabizzuno da Clessidra; poi, Lifestyle Design che ha rilevato Interni, Calligaris che ha rilevato Fatboy e Colombini Group che ha rilevato Bontempi Casa. A livello di apertura di capitale, “dovrebbero quotarsi tra fine 2022 e inizio 2023 – anticipa Candi – Design Holding e IDB”.
CRESCITA A DOPPA CIFRA PER I TOP 10 PER FATTURATO
Sul fronte dei fatturati, le prime dieci aziende italiane nel 2021 sono cresciute a doppia cifra: sul podio al primo posto si posiziona Design Holding che ha raggiunto i 700 milioni, seguito da Lifestyle Design con 602 milioni e Poltronesofà con 563 milioni. La ricerca si è chiusa con uno sguardo ai principali trend futuri fra cui la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità, l’integrazione della tecnologia nei prodotti, la già citata multicanalità e l’esigenza, soprattutto per la fascia alta del mercato, di conoscere sempre meglio il proprio consumatore finale per poter creare prodotti e progetti sempre più mirati. Sebbene anche quest’anno gli ordini stiano procedendo bene – afferma Candi -, a livello aziendale pesano inflazione e rincaro delle materie prime sulla supply chain”. “Guardando al 2022 – conclude Candi – trattandosi di un settore in salute ci aspettiamo una crescita di mercato fra il 5 e il 7 per cento”.