La Divisione Casa di Missoni traina la ripresa del gruppo mettendo a segno un primo semestre 2021 a +60% rispetto al 2020 e punta a rappresentare il 30% del fatturato dal 10% del 2019.
Nata circa venti anni fa, la divisione Missoni Home, inizialmente interna alla società di famiglia T&J Vestor di Golasecca (Va) poi acquisita dal Gruppo Missoni, è stata il ‘booster’ delle vendite del gruppo post pandemia. Sulla spinta della ritrovata centralità della casa durante i lockdown, la divisione ha permesso di recuperare le perdite, a livello di gruppo, legate alla chiusura dei negozi e alle conseguenti ingenti rimanenze di magazzino, mettendo a segno nel primo semestre dell’anno un +60 per cento. Nel 2020 il gruppo Missoni aveva registrato un fatturato netto a -30% rispetto al 2019 quando si era attestato a 110 milioni di euro, dei quali 18 milioni relativi all’Home. “Pur avendo sofferto a livello di marginalità, sebbene in linea con il settore, – dichiara l’amministratore delegato di Missoni, Livio Proli – non abbiamo mai avuto problemi di liquidità né a livello patrimoniale; due aspetti essenziali quando ci si trova ad affrontare un’emergenza”. Il 2021 si prospetta un anno di ripresa a fronte dei dati semestrali, al 30 giugno, che hanno quasi raggiunto i valori pre-pandemia (-4% rispetto alla semestrale 2019) e fanno sperare, non solo di chiudere l’anno come il 2019 e con una percentuale relativa alla ‘casa’ in crescita che toccherà il 30%, ma anche di poter raggiungere l’obiettivo dei 150 milioni entro il 2025. “Ma prima di sbilanciarci – spiega cauto l’AD – vogliamo vedere l’andamento dell’ultimo quarter”.
QUANDO LA MODA ‘ENTRA IN CASA’
È sempre più frequente che le aziende del fashion sperimentino collaborazioni nel design, se non vere e proprie brand extension. Le ragioni strategiche hanno come elemento comune l’obiettivo di una ulteriore crescita ma soprattutto il desiderio di presentare al pubblico una proposta completa che comunichi il concetto di ‘lifestyle’ del marchio. “Dal punto di vista strategico la scelta, per un brand di moda come il nostro, di estenderci alla casa continuando ad ampliarne la proposta negli anni, ha un’enorme importanza – conferma Proli -. Riteniamo fondamentale portare tutto quello che è l’heritage del brand in maniera armonica in tutte le declinazioni di business: dall’abbigliamento, agli accessori, all’home che in futuro amplieremo gradualmente come proposta. L’intenzione è offrire un nostro ‘total living’, motivo per cui abbiamo deciso di internalizzare il core business di MissoniHome”. L’elemento d’arredo, secondo Proli, oggi non è più percepito dal consumatore come un oggetto puramentre estetico o funzionale ma deve rappresentare la personalità di chi lo possiede. “Si crea così una forte complicità tra consumatore e brand – spiega l’AD – che deve offrire la possibilità di personalizzazione, intesa non come volontà di essere diversi dagli altri, ma di essere più se stessi”.
VERSO L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Missoni Home fino a un anno fa era gestito dal licenziatario T&J Vestor che aveva sviluppato al 95% il mercato europeo, ancora il principale, e al 5% il mercato americano, con una proposta formata per la maggior parte da tessile casa e outdoor (piscina e spiaggia) e in misura minore da elementi d’arredo, sviluppati solo a completamento di specifiche commesse contract. “La nostra proposta Home – dichiara l’AD – sta riscuotendo successo per la sua capacità di portare allegria e colore nelle case, coniugando l’estetica all’alta qualità. Stiamo ricevendo forti richieste da Usa e Asia Pacifico dove, con la nostra nuova filiale di Shanghai, ci rivolgeremo sempre più sia all’Asia che all’Oceania”. Molto richiesto a livello internazionale, nel residenziale e nel contract, il prodotto Missoni Home è protagonista di due imponenti commesse: la torre di 57 piani ‘Missoni Baia’ a Miami, prima torre residenziale firmata Missoni per la quale il brand fornirà gli arredi di appartamenti, spazi pubblici e aree di servizio e un grosso building a Dubai del quale personalizzerà gli interni.
SI AMPLIA LA PROPOSTA D’ARREDO CON LA COLLEZIONE 2021
Anima della Divisione Home è Rosita Missoni, mente creativa che sin dagli esordi si dedica alla ideazione delle proposte del marchio e per la casa, confida, ha sempre avuto una grandissima passione: “Mi piace creare ambienti accoglienti e conviviali”. Alla proposta tessile casa e outdoor la collezione 2021 aggiunge una interpretazione, fortemente connotata secondo i tratti del dna Missoni, di sedute e tavoli, presentati, in occasione della design week da poco conclusasi, in tre location in città. Oltre alla boutique di via Sant’Andrea, il brand ha allestito il Cortile d’Onore dell’Università Statale con le proposte per l’outdoor: il sofa Nap Outdoor, la chaise longue Virgola Soft, il pouf Cubo Soft e il vaso ricoperto di prezioso mosaico Missoni Vase by Orsoni Venezia 1888. La possibilità di coordinare tra loro tutti i diversi elementi d’arredo, dalle sedie ai tappeti, è stata messa in scena, infine, nello spazio di via Solferino con l’allestimento di due ambienti, uno giocato sui toni chiari e l’altro su quelli scuri. Immancabile la presenza anche all’interno dei padiglioni fieristici di Rho dove l’azienda ha presentato le nuove sedie scultoree Miss Wood e la poltrona con braccioli Grandma. “I nostri tratti distintivi ritornano nelle novità che presentiamo quest’anno – spiega Rosita Missoni -: le coloriture mai unite, le sfumature ‘mélange’, i ‘fiammati’ coi loro fili intrecciati di colori mai puri che trasmettono allegria e senso di leggerezza. Nello specifico le sedie, delle quali sono molto soddisfatta, realizzate in legno massello ma leggere e impilabili, dalle geometrie arrotondate, sinora proposta ricoperta con gli iconici tessuti debutta quest’anno nella versione in legno naturale ma con 5 sfumature di colore”.
Nella sua lunga esperienza nell’arredo e, soprattutto, nel tessile casa, Rosita Missoni ha visto evolvere il gusto del pubblico e ha saputo aggiornare la proposta del marchio mantenendosi fedele ai tratti riconoscibili di Missoni: il colore, “compreso il bianco e nero ma mai primario”, e la spontaneità nella scelta delle proposte, frutto dell’influenza del quotidiano.