Dal 27 al 30 settembre alla Fiera di Verona si terrà la 52ª edizione di Marmomac, il più importante salone internazionale dedicato alla filiera della pietra naturale. Già sold out gli spazi espositivi della manifestazione presentata il 30 maggio alla Terrazza Martini di Milano da Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, presidente e direttore generale di Veronafiere SpA, Luciano Galimberti, presidente di Adi-Associazione per il disegno industriale, Raffaello Galiotto, designer e Luca Molinari, storico e critico di architettura. Un appuntamento, quello di Verona, che segue l’evoluzione mondiale di un comparto che ha visto nel 2016 l’estrazione in crescita del 3% e l’interscambio globale a quota 22 miliardi di euro. E attesta il suo ruolo di guida anche se, negli ultimi venti anni, il baricentro si è sempre più spostato in Asia. “Marmomac – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – ad ogni nuova edizione rafforza la propria leadership di piattaforma globale per business, formazione e innovazione legati alla pietra naturale. Ruolo riconosciuto anche dal Governo italiano che dal 2015 ha inserito la rassegna tra quelle strategiche nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy portato avanti dal Mise-ministero per lo Sviluppo economico e da Ice-Agenzia. Anche per questa edizione continua il percorso di sviluppo della manifestazione che sarà ulteriormente rafforzato dalla recente trasformazione di Veronafiere in SpA, dal nuovo piano industriale da 100 milioni di euro di investimenti al 2020 e dalla digital tranformation collegati”.
Successo questo dovuto soprattutto alla capacità di coniugare gli affari alla cultura di un prodotto che ha in Italia tradizioni millenarie ma guarda al futuro. E che a Marmomac 2017 trova espressione in “The Italian Stone Theatre”, un padiglione di 3.500 metri quadrati allestito in collaborazione con Mise, Ice e Confindustria Marmomacchine e dove 3 mostre “Territorio & Design”, “Macchine Virtuose” e “Soul of City” raccontano come le aziende italiane di materiali, le tecnologie e i macchinari dialogano per dare vita ad ambiziosi progetti con architetti e designers di fama mondiale.
Punto di forza della manifestazione l’internazionalità: lo dimostrano i numeri dell’edizione 2016 con il 64% dei 1.670 espositori e il 60 % dei 67mila visitatori provenienti dall’estero.
“I dati del 2017, seppur non ancora definitivi – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – sanciscono anche quest’anno un incremento delle aziende straniere con nuove presenze da Argentina, Georgia, Irlanda, Messico e Slovenia mentre, tra le collettive di buyer già confermate, si notano quelle di paesi come l’Iran e la Corea del Sud. A presidiare altre realtà nel modo la presenza di iniziative di Veronafiera nel Nord America, Nord Africa e Sud America nonché l’esplorazione del Libano.” Tra gli appuntamenti confermata, dopo il debutto del 2016, la consegna del riconoscimento “Icon Award” che individua tra le opere esposte all’interno di “The Italian Stone Theatre” quella che diventerà la campagna di Marmomac 2018 e, per il sesto anno “Marmomac & the City”, che porta nelle vie del centro storico di Verona 12 opere. Da non perdere: “Best Commicator Award” dedicato ai migliori stand e “Ristorante d’autore”, uno spazio dedicato al buon cibo ad opera di ADI Delegazione Veneto Trentino Alto Adige.
Per concludere, le parole di Luciano Galimberti. “Noi non disegniamo solo la sagoma di un prodotto ma ci distinguiamo rispetto ad altre forme di design, in particolare quello tedesco e americano, per la capacità di raccontare e interpretare il rapporto che si viene a creare tra un prodotto e la vita che vi si affaccia. Noi sappiamo costruire delle relazioni importanti. È questa la differenza sostanzialmente del Made in Italy. E questi appuntamenti sono occasioni importanti di narrazione, raccontiamo una peculiarità che il mondo ci invidia.”