Il nuovo headquarter di Santini è un edificio in equilibrio tra storia industriale e cultura architettonica italiana degli anni sessanta. L’azienda di Bergamo produttrice di abbigliamento tecnico per il ciclismo, estremamente legata al territorio, ha deciso di progettare la sua nuova sede in un complesso di oltre 24mila metri quadrati realizzato negli anni ’60 a opera dell’architetto Giuseppe Giambirasio. La struttura ben si addice alla storia di un’azienda familiare già attiva in quegli anni (ancora oggi alla presidenza c’è il fondatore Pietro Santini, assieme alle figlie Monica e Paola) e che ha continuato un percorso di crescita e di innovazione fino a essere dal 2022 sponsor ufficiale Maglia Gialla del Tour de France.

Alla base dell’intervento architettonico e di restauro realizzato dall’architetto Marco Acerbis c’è il chiaro intento di dialogare con queste preesistenze storiche assieme alla voglia di creare un edificio dal carattere contemporaneo e in linea con la brand identity del marchio. “Il ciclismo è fatica, sudore, sole, pioggia e vento in faccia – ha commentato Acerbis. Tante sono le emozioni che caratterizzano questo sport sia per il professionista che per l’amatore a qualunque livello. Tutto questo mi è tornato in mente quando ho visto le due scale in cemento armato gettate in opera negli anni 60. Due rampe elicoidali che sfuggono all’occhio come una bici che sparisce dietro ad un tornante, due capolavori sia di progettazione ma soprattutto di costruzione”.

“La struttura di travi e pilastri con sagoma variabile in cemento armato è un elemento che da subito ci era piaciuto molto proprio per quel senso di forza di cui raccontavo prima e che in qualche modo ricorda la potenza muscolare che un ciclista deve sprigionare per raggiungere i suoi obiettivi. Infatti qui avevamo trovato diverse analogie con il mondo del ciclismo e della bicicletta. La sagoma stessa delle travi e dei pilasti ricorda con impeto il disegno dei telai in carbonio delle bici moderne così abilmente sagomati e affinati nelle gallerie del vento”.

Lo showroom insieme alla zona ristorante si affaccia sul giardino privato dell’azienda, uno spazio verde di 14 mila metri quadrati. Al piano primo si trovano gli uffici disposti in open plan e separati tra loro da quinte composte da doghe sagomate e progettate su misura per gli spazi. Accanto alla predilezione e all’attenzione per la luce naturale, l’illuminazione di tutti gli spazi è garantita da importanti lampade a incasso che fanno luce diffusa, simile a quella diurna.