Unicità e spirito di impresa, meccanica e innovazione, tradizione e territorio, non c’è bisogno di complicati algoritmi o codici complessi, per intuire la capacità di Mara, azienda specializzata nella produzione di sistemi ed elementi d’arredo d’avanguardia, nel fare prodotti non riproducibili altrove. E da nessuno. Perché in quel di Passirano, in Franciacorta a pochi chilometri da Brescia, tra i famosi vigneti, è custodito un segreto, che ha il suo grande punto di forza nella meccanica, quella vera, quella da officina. Un principio fisico che sta tutto nella bellezza e nell’efficienza delle soluzioni semplici e tangibili, dove i mobili non riescono a stare fermi perché grazie all’ingegno di Luciano Marchina, AD, sono capaci di sollevarsi con un dito, di chiudersi con una mano e di spostarsi senza fatica.

Come il tavolo Libro, intuitivo, sicuro e facile da movimentare da una sola persona grazie anche al sistema antishock brevettato Mara che è in grado di proteggere le mani dell’utente durante l’apertura. O come Follow che si regola in altezza senza propulsore, visto che non usa né gas né elettricità, perché ha come innesco una miscela composta principalmente da passione e ingegno. Un catalogo di soluzioni, racconta Laura Marchina, Managing Director di Mara, “frutto di un sistema produttivo tutto interno che ci permette un controllo a 360 gradi di tutte le fasi di lavorazione e tutte made in Brescia. Dal taglio laser alla piegatura, dalla saldatura alla verniciatura fino al montaggio, tutto viene gestito da noi internamente”. Pulegge, volani, bulloni, ma non solo visto che oggi il processo industriale è totalmente automatizzato grazie anche a macchinari di ultima generazione installati in azienda, come il nuovissimo taglio laser appena acquistato, che farebbe concorrenza a un’officina da Formula Uno. Ora, conti alla mano, la crescita è più che evidente: un fatturato 2022 di 7.448.520 euro (+29% sul 2021) che ormai consolida il successo e una previsione di crescita del 30%, con un mercato interno che vale il 30% e dell’export al 70%. E tanti progetti per il futuro a cominciare dalle 15.000 mq di aree limitrofe acquistate per costruire nuovi edifici e per ampliare la capacità produttiva. Con un’attenzione sempre maggiore verso l’ambiente visto che l’azienda ha ultimato la posa di ulteriori pannelli fotovoltaici, cosa che la rende quasi autosufficiente con il 70% dell’energia autoprodotta.

E da tanta voglia di crescere anche a suon di brevetti (6 quelli registrati negli anni di cui alcuni di pura invenzione), e di premi, visto che solo quest’anno Mara si è appuntata al petto ben tre medaglie rispettivamente, per le sedute Icon create con Marcello Ziliani, per il Timmy Libro H1050 e per Follow Me, il tavolo regolabile in altezza con sistema di controbilanciamento a pesi pensato per l’home office. Un vero campione, visto che questo marchingegno dalle fogge di tavolo, nel suo medagliere conta ben altri due premi tra cui il Sigillo di Eccellenza dal Programma di Ricerca e Innovazione dell’Unione Europea Horizon del 2020. “Questo prodotto – racconta ancora Laura Marchina – è un po’ il nostro fiore all’occhiello. L’abbiamo presentato a Orgatec nel 2018, dopo un lavoro di quasi tre anni. All’epoca ci eravamo affidati ad un incubatore di idee che si occupa anche di bandi internazionali, che, stupito della semplicità d’ingegno ci ha spinti a presentarlo alla Commissione Europea. E ha vinto, l’unico oggetto di design!”.

E pensare che questa storia di innovazione è nata quasi in sordina, tra le pareti dell’officina appunto, da dove uscivano quegli ingranaggi dalla strategia perfetta da vendere a terzi. Poi, l’idea di intraprendere una nuova strada e l’azienda si conquista la sua autonomia e decide di passare alla categoria di brand, come si dice oggigiorno. “Nel 2007 sono entrata in azienda ma subito, ecco arrivare la famosa crisi che ha bloccato l’industria non solo del nostro Paese. Fermi le grandi aziende e noi, che eravamo terzisti in attesa che qualcosa si sbloccasse. Ma mio padre non riesce mai a stare fermo, e così si decide di puntare tutto sui tavoli a ribalta, il futuro secondo una nostra analisi di mercato”. Il risultato che ne viene fuori è un oggetto tecnicamente risolto “come tutto ciò che esce dall’officina di mio padre”. E confida: “tutti sanno che da Mara c’è Luciano Marchina e un asso a sviluppare ‘aggeggi meccanici’. Talmente bravo che abbiamo cominciato a riflettere: perché non qualcosa di nostro, che porti il nostro nome? Così nel 2014 ci siamo fatti coraggio e abbiamo cambiato rotta”. Il resto è cronaca, una collaborazione di successo con Marcello Ziliani, Orgatec e poi il Salone del Mobile” ci hanno dato solo la spinta. Ora abbiamo in programma a ottobre il Workspace Design Show di Amsterdam e il prossimo anno Workspace Design Show di Londra. Ma non finisce qui, andremo al Workspace Expo di Parigi e poi ovviamente di nuovo al Salone del Mobile e a Orgatec”.

Ma Mara punta ancora più in alto, dopo il grande successo della collezione Icon firmata da Marcello Ziliani l’idea è quella di ampliare la rosa di designer e la collezione. E chissà magari anche qualche nuovo brevetto. Impossibile fermarsi, non sono solo i mobili che hanno bisogno di muoversi in continuazione, anche Mara segue lo stesso moto perpetuo. Ma è facile, per gli arredi basta qualche nuova invenzione meccanica di Luciano Marchina, per l’azienda ci vuole lo stesso impegno dimostrato nel tempo. Perché in fondo quella di Mara è una storia di laboriosità, di ingegno e di sfide superate brillantemente. È proprio nel fuoco delle sfide vinte a suon di genialità e caparbietà che si è temprata la loro forza che nasce da quell’etica tutta bresciana del lavoro, che considera ancora l’azienda come scelta di vita e il territorio come imprescindibile. Un patrimonio di un’intera comunità che su questo terreno, tra officine e vigneti, da sempre crea le condizioni per assicurarsi un futuro.