Il fuorisalone Ventura Centrale, organizzato da Ventura Projects all’interno dei Magazzini Raccodati di via Ferrante Aporti, si conferma tra le migliori proposte della design week milanese. Per questa edizione sono raddoppiati gli hangar allestiti che raggiungono quota 17 rispetto agli iniziali 8 del 2017.
Qui è possibile imbattersi in installazioni di impatto che invitano alla riflessione sui tempi attuali, dall’invasività della tecnologia nelle nostre vite con schermi che prevaricano gli spazi della quotidianità in modo sempre più incontrollato, come messo in scena dall’artista Maarten Baas.
Un espositore che gioca con lo spazio cupo di Ventura Centrale è l’esperto italiano di illuminazione Aria che, nel mezzo della volta, posiziona un elemento luminoso cilindrico che crea un’atmosfera da sogno disegnando forme nello spazio e mostrando la piena capacità di illuminazione utilizzando effetti cromatici, temi che cambiano e dinamiche brillanti che generano un’atmosfera immersiva, sottolineata da un accompagnamento musicale.
L’americano Rapt Studio esplora le emozioni della connessione tra individui nella loro installazione immersiva e interattiva ‘Tell Me More’ (Dimmi Di Più).
Dal Giappone, Yamaha Corporate Design Laboratory sollecita il visitatore con una serie di stimoli sonori e visivi in quattro installazioni, dal pianoforte a parete alla simulazione ‘in vitro’ del rumore della pioggia che cade.
Humanscale (Usa), esperto in soluzioni ergonomiche, esplora il dna dell’azienda attraverso un’installazione esperienziale multidimensionale, progettata insieme a Todd Bracher e Studio TheGreenEyl. L’installazione, intitolata Bodies in Motion, reinterpreta il metodo scientifico originale di percezione del movimento sviluppato dallo psicofisico svedese Gunnar Johansson nel 1973. Quindici fasci di luce proiettano il movimento umano su un grande schermo circolare, mentre il movimento dei visitatori diventa parte del installazione. L’azienda produttrice di sedute ergonomiche supera il concetto stesso di prodotto, non presente nell’hangar, per riflettere sull’idea stessa di ergonomia.