Si è spento all’istituto dei Tumori di Milano Philippe Daverio, aveva 70 anni. Storico dell’arte, saggista, divulgatore, Daverio era noto al grande pubblico per la partecipazione a numerosi programmi televisivi e la conduzione dal 2001 al 2011 della fortunata striscia Passepartout su Rai3.
Nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, come gallerista ed editore ha allestito molte mostre e pubblicato una cinquantina di titoli. Diverse anche le sue pubblicazioni scientifiche e quelle divulgative, tra cui “Il Museo Immaginato” (Rizzoli, 2011), “Il Secolo lungo della Modernità” (Rizzoli, 2012), “Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storia dell’arte” (Rizzoli, 2013). Dal 2008 era, inoltre, direttore della rivista d’arte Art e Dossier della casa editrice Giunti.
Nel settembre 2014 era stato nominato direttore artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 era membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense. È stato anche assessore del Comune di Milano dal 1993 al 1997 nella giunta Formentini, con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e Relazioni Internazionali.
Nel 2013 ha ricevuto dal presidente della Repubblica il Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d’Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali; sempre nello stesso anno è stato insignito dal presidente della Repubblica francese della Lègion d’Honneur.
“Con Philippe Daverio scompare uno dei grandi protagonisti della vita culturale di Milano degli ultimi decenni – commenta su Facebook il sindaco di Milano Beppe Sala -. Daverio è stato un innamorato di Milano cui ha sempre dato la forza della sua originalità e della sua competenza, dal Comune alla Scala fino al Museo del Duomo e a Brera. L’ho visto all’opera in tanti frangenti, non sempre ho condiviso le sue posizioni, ma mi ha sempre colpito la sua libertà di pensiero. Soprattutto Milano e l’Italia devono allo spirito internazionale e alla capacità comunicativa di Philippe la sua lotta in difesa del bello e dell’arte del nostro paese di cui fu un instancabile e geniale divulgatore. Grazie, Philippe, and ‘save Italy’!”.