Dopo aver chiuso il 2019 a 18 milioni di euro, Lualdi ha attraversato l’anno pandemico resistendo grazie al rafforzamento del proprio approccio digitale attraverso cloud computing, smart working e nuovi strumenti di vendita virtuali, registrando così solo un calo fisiologico che ha portato il fatturato a 16,3 milioni, ora in fase di reintegrazione grazie alla ripresa delle attività dell’intera filiera.
E oggi è pronta a inaugurare lo showroom di Foro Buonaparte 74, completamente ristrutturato dallo Studio Lissoni, secondo un nuovo concept che supera i limiti della mera esposizione di prodotto, per offrire a clienti e partner un’esperienza immersiva, in ambientazioni realistiche che integrano le proposte nel contesto architettonico. “Il nostro intento è quello di creare un dialogo tra le nostre proposte – esordisce Pierluigi Lualdi, direttore marketing e responsabile della divisione contract del brand – dalle porte alle boiserie, dai contenitori alle pareti divisorie. Benché la porta teoricamente si presti ad essere, e prevalentemente sia, un prodotto molto industrializzato e codificato, nel nostro caso la sfida che ci poniamo è proprio quella di proporla come elemento integrato e parte di un’architettura unica”.
Il core business dell’azienda è il residenziale, ma il contract, inteso come hospitality, rappresenta il territorio della sperimentazione, il contesto in cui, per primi, vengono introdotti nuovi materiali e funzioni. “L’offerta del marchio si caratterizza per la flessibilità che si traduce in realizzazioni custom e servizio personalizzato e che ci ha consentito di diventare un interlocutore privilegiato degli studi di architettura e di costruire una rete di distribuzione capillare internazionalmente. Tale caratteristica ad oggi ci permette di distinguerci non solo nel settore residenziale, ma anche in quello dei grandi progetti contract, con soluzioni non soltanto di stampo architettonico e di design, ma anche tecnologico”.
Proprio agli architetti e a tutti i professionisti del settore si rivolge il nuovo spazio a gestione diretta del brand, situato in un cortile interno al piano rialzato, quasi nascosto allo sguardo, inaugurato in occasione del Supersalone di settembre. “Siamo, inoltre, presenti negli spazi fieristici di Rho – aggiunge Lualdi – dove parteciperemo anche all’edizione del Salone del Mobile di aprile 2022”.
La superficie del nuovo showroom è stata articolata in aree con funzioni diverse: l’ingresso accoglie il visitatore con uno spazio aperto che ospiterà piccoli eventi e sarà oggetto di allestimenti flessibili, da variare nel corso dell’anno. Seguono i cinque ambienti principali, collegati tra loro, che presentano il prodotto integrandolo con la struttura. Infine, non mancherà un’area per porte singole che illustri con completezza l’ampia gamma di offerta.
“Lo showroom – aggiunge l’imprenditore – ci dà la possibilità di mostrare, inoltre, la nostra capacità di confrontarci con materiali diversi come legno, vetro, alluminio e gres per il concepimento e lo sviluppo del prodotto, caratteristica che ci pone al di là della tradizionale e codificata produzione di porte. Abbiamo l’esigenza di raccontare al nostro pubblico che Lualdi è nata in un contesto di arredamento fisso su disegno e su misura, al quale si sono dedicate ben quattro generazioni prima di quella attuale e che tuttora continua ad esistere e ad evolversi”.
Lo spazio a Milano, città di origine del brand, vuole essere il punto di partenza per altre esperienze da replicare nelle principali città internazionali con l’obiettivo di incrementare la quota export che nell’ultimo triennio si è attestata attorno al 65 per cento. “Stiamo valutando alcune location in Italia e all’estero – conclude Lualdi – da aprire sia direttamente sia in partnership con i nostri distributori locali con l’obiettivo di consolidarci sui nostri mercati di riferimento – Asia, Russia e America – e di valutare l’espansione in nuovi Paesi”.