“Leroy Merlin è diventata la prima azienda al mondo a finanziare il bombardamento dei suoi stessi negozi e l’uccisione dei suoi stessi dipendenti. Un’avidità disumana e straziante”, queste le parole, accompagnate dalla foto di un negozio distrutto dalle bombe, scritte in un tweet dal ministero della Difesa ucraino critico verso la catena francese di articoli per la casa, per il fatto di non aver voluto sospendere le sue attività in Russia.
In una dichiarazione riportata il 2 marzo all’agenzia Tass, secondo quanto riporta Forbes, l’azienda aveva confermato che i suoi 112 negozi nel Paese stavano “operando normalmente” e che “non erano previsti cambiamenti”. Il Telegraph aveva ottenuto poi una lettera in cui i dirigenti del ramo russo di Leroy Merlin riportavano “un significativo incremento delle vendite” dopo il ritiro dal Paese di vari concorrenti, tra cui Ikea. “In seguito alla sparizione di alcune compagnie dal mercato, siamo aperti alla vostra proposta di incrementare le forniture di aumentare il vostro assortimento di prodotti. Contiamo di rimpiazzare del tutto i prodotti di importazione con quelli realizzati in Russia nei prossimi tre o quattro mesi”.
Leroy Merlin appartiene all’Association Familiale Mulliez (Afm), la holding che controlla anche Decathlon e la catena di supermercati e ipermercati Auchan. La famiglia Mulliez, guidata dal 90enne patriarca Gérard Mulliez, possiede circa il 40% della società. Un altro 40% appartiene a un cugino di Mulliez, Michel Leclercq, fondatore di Decathlon. Anche Auchan e Decathlon non hanno lasciato la Russia.
Leroy Merlin, fondato nel 1923 come rivendita di residuati bellici della Prima guerra mondiale, è entrato a far parte dell’impero dei Mulliez nel 1979 e ha contribuito a creare una delle dinastie più ricche di Francia. Oggi ha 456 punti vendita in 15 paesi.