Pur essendo prematuro fornire “una lettura univoca e ‘scientifica’” della situazione, è evidente che la filiera del legno arredo inizi a mostrare segni di rallentamento. Lo fa notare il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, citando dati Istat. Da essi emerge chiaramente come le esportazioni della filiera legno-arredo nei primi nove mesi del 2022 siano state pari a circa 15,6 miliardi di euro e siano cresciute complessivamente in tutte le regioni italiane del 16%, rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato ancora positivo, certamente, ma che evidenzia il rallentamento in essere ormai da tempo: nel semestre gennaio-giugno 2022 la crescita di export della filiera era stata del 18,4%, decrescendo trimestre dopo trimestre nel confronto con i trimestri del 2021: dal +21% del primo trimestre, al + 16% del secondo al + 11% di luglio-settembre 2022.
La Lombardia (3,7 miliardi di euro) con il +18,8% di export di filiera si conferma tendenzialmente stabile rispetto al risultato di gennaio-giugno (+19%) e di luglio-settembre +18,4%. Confrontando i primi tre trimestri 2022 con i trimestri 2021, si passa dal +22,8% di gennaio-marzo, al +15,8% di aprile-giugno per poi risalire a luglio-settembre al 18,4%. Esporta principalmente in Francia (+14,5%) ma ha registrato la crescita più consistente negli Stati Uniti, secondo mercato di sbocco, con un +30,7%, mentre negli Emirati Arabi Uniti, decimo mercato, la crescita è stata del 27,7%. La provincia di Monza e Brianza risulta al terzo posto in Italia per valore esportato con 983 milioni di euro e una crescita pari al 19,2%.
Il Veneto (3 miliardi di euro) presenta invece qualche segno di rallentamento, passando dal +15,5% di gennaio giugno 2022, al +14,5% di gennaio-settembre e con un luglio-settembre che scende a +12,3%, arretrando di circa 2 punti dal primo trimestre (+14,6%) e di ben 4 punti dal secondo trimestre (+16,4%). La regione ha in Germania lo sbocco principale per il suo export, dove la crescita è del +19,1%, ma sono le esportazioni verso il Belgio – settimo mercato – con un +20,5% a decretarlo il Paese con la crescita maggiore tra i Paesi più significativi. Treviso rimane la prima provincia a livello nazionale per valore esportato della filiera legno-arredo con 1,8 miliardi di euro e un +12,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Il Friuli Venezia Giulia (1,9 miliardi di euro) con un +21,7% è la regione che ha registrato la variazione percentuale più alta nei primi 9 mesi del 2022, ma allo stesso tempo è quella che ha registrato la frenata più brusca rispetto al +25% del semestre precedente, con i trimestri che evidenziano un netto calo rispetto al 2021 pari a oltre 11 punti percentuali: primo trimestre +26,4%; secondo trimestre +23,8%; terzo trimestre +15%. E’ il Regno Unito ad aggiudicarsi il primo posto con un +28,5%. Al secondo posto gli Stati Uniti (+51,4%) che insieme al Canada (+92,7%) al settimo posto, registrano gli andamenti migliori. Pordenone è la seconda provincia in Italia per valore esportato con 1,2 miliardi di euro e un +27,2%.
“Appare ormai chiaro che il trend di crescita stia progressivamente subendo rallentamenti in tutto il territorio nazionale e anche nelle regioni più importanti per la nostra filiera. Lo stesso +11% di luglio-settembre 2022 – commenta Feltrin – che era un +18,4% a gennaio-giugno, non può farci certo dormire sonni tranquilli, dal momento che come evidenziano anche recenti ricerche e la stessa Bankitalia, l’inflazione non è destinata a scendere e i fatturati delle aziende, soprattutto delle più piccole, potrebbero essere gonfiati dal caro prezzi e dall’adeguamento dei listini, riducendo drasticamente la crescita e il margine. Se la Lombardia riesce in qualche modo a mantenersi stabile, maggiori segni di rallentamento si registrano in Veneto e soprattutto in Friuli Venezia Giulia”.
“Potremmo azzardare l’ipotesi che il merito della tenuta lombarda – prosegue Feltrin – sia figlia soprattutto della vocazione della regione all’export verso gli Usa nell’alto di gamma dei mobili. Non possiamo infatti dimenticare come le ricadute della guerra in Ucraina e il peso del caro energia, si facciano sentire molto di più in Europa, come starebbero a dimostrare anche i dati del Veneto che ha ancora nel vecchio continente i suoi maggiori mercati di sbocco, a partire da Germania e Francia. Gli 11 punti persi dal Friuli-Venezia Giulia sembrano trovare riscontro nell’arretramento sui maggiori mercati di sbocco, a partire dal Regno Unito dove ne perde 6 e dagli Stati Uniti dove da giugno ne perde ben 12. Ovvio che il perdurare del conflitto ucraino potrebbe favorire regioni che hanno il loro core business oltre Oceano o in Paesi emergenti fuori dall’Europa e indirizzati a un pubblico di alta fascia, più indenne dal caro vita”.
A livello di comparti, sono i mobili ad essere ancora i più significativi della filiera per valore esportato (oltre 9 miliardi di euro complessivi) con una crescita del +16% nel periodo gennaio-settembre 2022. Nel primo semestre dell’anno il comparto aveva invece raggiunto il +18,2% per poi, scendere al +11,5% di luglio-settembre 2022. Rispecchiando a grandi linee l’andamento nel suo complesso della filiera legno-arredo, che è particolarmente votata proprio all’export di mobili.